Fp Cgil e Cgil medici esprimono
altre preoccupazioni rispetto alla struttura Covid di Civitanova
Marche. I dubbi esposti al Presidente della Regione attengono al
"rischio di vedersi replicato il caso dell'Ospedale Covid Fiera
di Milano, le modalità di reclutamento del personale la
remunerazion"e.
"Con la determina Asur 20206 del 15 maggio, - spiegano - la
direzione generale Asur chiede ad ogni Area Vasta di mettere a
disposizione un numero specifico di operatori: anestesisti,
rianimatori, cardiologi, infettivologi, pneumologi,
internisti/geriatri, radiologi, fisiatri, infermieri, Oss,
tecnici di radiologia, fisioterapisti. Tutto ciò in un contesto,
quello Asur, - affermano - dove ogni articolazione territoriale
soffre già da sè di carenza cronica di personale, non ultima
l'Av3 che da questo punto di vista sarebbe la più penalizzata
dovendo fornire circa un terzo di tutto il personale".
"I lavoratori che volontariamente hanno deciso di aderire al
progetto - spiega il sindacato - sono assai esigui dal momento
che pesano i turni massacranti dell'emergenza Covid. Ora il
rischio è che vi siano spostamenti arbitrari, e cioè non
concordati con il sindacato, del personale del comparto e della
dirigenza con la possibilità di ulteriore indebolimento delle
altre strutture Asur".
"C'è poi la questione aperta dei premi. - ricordano Fp Cgil e
Cgil medici - I lavoratori della sanità marchigiana non chiedono
altro che essere riconosciuti nelle loro professionalità e
competenze, di essere rispettati, non osannati o elevati ad
'eroi', di essere interpellati in quanto portatori di un sapere
da declinare non solo nella clinica ma anche nelle strategie
organizzative del lavoro". "Questi stessi lavoratori -
proseguono - chiedono di poter suggerire soluzioni e criticare
scelte inopportune. La loro voce - attaccano - vorrebbe giungere
alle orecchie di chi appare distratto e incurante di segnali
forti che non possono essere ignorati: quella delle
organizzazioni sindacali dei lavoratori della sanità,
recentemente identificate come responsabili dell'ancora mancata
corresponsione dei compensi al personale impegnato
nell'emergenza Covid. A questo proposito, - aggiungono -
ricordiamo al Presidente della Regione, che siamo disponibili
anche ad una trattativa ad oltranza per portare a termine
l'impegno".
"Accanto a tutto ciò - concludono ancora i sindacati di
categoria - si leva la protesta spontanea ed autentica di molti
professionisti, dei medici anestesisti delle Aziende sanitarie
della regione, che gridano il loro 'non ci stiamo' rispetto a
scelte arbitrarie, assunte a scapito dei pazienti e dei loro
curanti".
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