"Quattro anni fa, vedendo il mio paese e le frazioni distrutte, sinceramente non pensavo che in quattro anni si sarebbe ricostruito tutto, ma non avrei mai immaginato che ci trovassimo così indietro nella ricostruzione, del tutto assente. Mi spiace tanto per tutti i miei concittadini. Tutti ci aspettavamo altro dalle istituzioni.
Invece viviamo di promesse non mantenute". Rabbia, amarezza e commozione nelle parole di Michele Franchi, vice sindaco di Arquata del Tronto (Ascoli Piceno), Comune duramente colpito dal terremoto del 2016. Si avvicina il quarto anniversario delle scosse del 24 agosto e tra i terremotati arquatani sale la rabbia nel vedere buona parte delle macerie ancora lì e la ricostruzione ferma al palo. "Noi vogliamo continuare a vivere qui, questa è la nostra speranza: ma come si fa in queste condizioni? La gente non deve e non può restare ancora a lungo nelle casette. Non è tollerabile, non è giusto" si sfoga Franchi con l'ANSA. Il commissario Legnini "ha fatto una buona ordinanza, ma non basta".
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