"E' "stupito e sgomento" l'ex
consigliere regionale di Italia Viva Fabio Urbinati, che secondo
ripartizioni non ancora ufficiali resta fuori dell'Assemblea
legislativa delle Marche, anche se è, con quasi 1.500 preferenze
nella circoscrizione di Ascoli Piceno, il più votato di Iv, per
fare posto al candidato presidente del centrosinistra sconfitto
alle elezioni Maurizio Mangialardi. Urbinati sta valutando
azioni "per tutelare la mia legittima nomina come consigliere
regionale". "Due sono gli aspetti che ritengo stiano inficiando
la legittimità delle recenti elezioni regionali - spiega
Urbinati, ex capogruppo Pd, poi uscito dal partito per Italia
Viva -. Seppur eletto come consigliere regionale, per far
giustamente posto al candidato presidente della mia coalizione,
il seggio a me spettante verrebbe di fatto assegnato ad un
candidato che ha riportato un voto di lista inferiore a quello
del mio partito. Ciò sulla base di un algoritmo che, secondo gli
addetti ai lavori, è a dir poco discutibile". Ma "cosa ancor più
grave e disdicevole è che sempre in forza dello stesso
algoritmo, in spregio alla legge elettorale regionale, si priva
il territorio del Piceno di un consigliere legittimamente
eletto". Alla circoscrizione di Ascoli spettano 4 consiglieri:
secondo i dati ancora ufficiosi della Regione, invece ne avrebbe
"solo 3", quella di Ancona, "invece dei 9 previsti per legge, si
troverebbe ad occupare 10 seggi". "Per la prima volta nella
storia una città come San Benedetto del Tronto non solo non
sarebbe rappresentata da un suo concittadino nel consiglio
regionale - argomenta Urbinati -, ma, per assurdo, quello
legittimamente eletto sarebbe sostituito da un consigliere della
provincia di Ancona".
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