"La Segreteria Nazionale Anpi ha
chiesto un intervento alla Ministra Azzolina associandosi al
comunicato con cui il Coordinamento Anpi Marche denuncia il
messaggio pericoloso e fuorviante del direttore generale
dell'Ufficio Scolastico delle Marche agli studenti per il 4
novembre. Messaggio che era apparso più una chiamata alle armi
con esaltazione del sacrificio, più che una commemorazione dei
giovani caduti. "Una gioventù che andò al fronte e là vi rimase
- scrive -. Una gioventù lontana dai prudenti, dai pavidi,
coloro che scendono in strada a cose fatte per dire: 'Io c'ero'.
Giovani che vollero essere altro, non con le declamazioni, ma
con le opere, con l'esempio consapevoli che 'Un uomo è vero uomo
se è martire delle sue idee. Non solo le confessa e le professa,
ma le attesta, le prova e le realizza'. Per questo ricardando i
loro nomi sentiamo rispondere, come nelle trincee della Grande
Guerra all'appello serale del comandante: presente (tutto
maiuscolo, ndr)". Parole con citazioni di Giovanni Gentile e,
secondo qualcuno, anche di Mussolini. L'Anpi Marche aveva
espresso "sconcerto" per "una retorica bellicista, intrisa di
nazionalismo che nulla ha a che fare con l'esigenza di stimolare
e sollecitare una conoscenza critica della storia nazionale,
indispensabile alle giovani generazioni".
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