"Quello approvato ieri dal
consiglio regionale non è altro che un "non bilancio", frutto,
per stessa ammissione dell'assessore Castelli e dei vari
capigruppo di maggioranza, del mancato approfondimento dei
documenti votati, della scarsa fiducia nell'egregio lavoro
svolto dagli uffici e, in fin dei conti, della debole conoscenza
delle istanze territoriali". Così in una nota ii consiglieri del
gruppo assembleare del Pd Marche guidato da Maurizio
Mangialardi, dopo l'approvazione da parte del Consiglio
regionale delle Disposizioni per la formazione del bilancio
2021-2023 e del Bilancio di previsione 2021-2023.
"Con oltre due mesi a disposizione, e con il lavoro già
impostato dalla precedente Amministrazione, - affermano - giunta
e maggioranza non sono state in grado di produrre una sola idea,
limitandosi a tagli di natura ideologica, come dimostra quello
apportato al contributo per l'Anpi, e a rimandare tutto a
primavera, quando invece, stante la pandemia in corso, le Marche
necessitavano subito di risposte chiare e concrete".
"Per l'intera durata della seduta - attaccano i dem - abbiamo
assistito al boccheggiare di una maggioranza palesemente
spaesata, ma allo stesso tempo arrogante, che di fatto ha dato
prova di essere davvero lontano dai bisogni dei marchigiani.
Emblema di questo stucchevole spettacolo è stato il presidente
Acquaroli, incredibilmente mai intervenuto nella discussione, se
non in tarda serata, per una dichiarazione di rito al termine
dei lavori".
Tra i consiglieri del Pd c'è "grande rammarico anche per la
bocciatura pregiudiziale, e spesso senza motivazione, delle
proposte da loro avanzate". "Avevamo raccolto la sfida del
presidente Acquaroli - spiegano - per un'opposizione
costruttiva, accettando l'invito alla collaborazione, in
particolar modo sulla discussione del bilancio di previsione e
della legge di stabilità. Per questo - aggiungono - avevamo
proposto solo alcuni emendamenti migliorativi su poche voci di
spesa e sugli indirizzi di programmazione". "Dalla maggioranza,
invece, - proseguono - abbiamo ricevuto solo provocatori
dinieghi. Basti pensare al respingimento delle proposte per
custodire la memoria di Carlo Urbani, sostenere un'eccellenza
culturale come l'Istituto per la Storia del Movimento di
Liberazione delle Marche e la stagione dei cento anni dello
Sferisterio, finanziare la riqualificazione delle strade
provinciali della vallata del Potenza, il potenziamento delle
'Case della Salute', gli interventi a difesa della costa
pesarese e il contrasto dei fenomeni del bullismo, del
cyberbullismo, del sexting e della cyberpedofilia".
"Neppure la volontà di prevedere una nuova legge per la
montagna e le aree interne ha trovato ascolto, - lamentano i
consiglieri dem - così come la costituzione di una rete per dare
avvio a un inedito modello di sinergia istituzionale-formativa
tra la Regione, le quattro università marchigiane, le accademie
e i conservatori, il contributo a fondo perduto a favore delle
attività produttive costrette dai Dpcm alla chiusura nelle
giornate festive e prefestive, e il sostegno alle imprese
agricole nelle aree colpite dal sisma".
"Per quanto ci riguarda - conclude la nota - continueremo a
svolgere il nostro ruolo nell'unico modo che conosciamo, e cioè
con serietà, responsabilità e competenza, portando al centro del
dibattito del consiglio regionale i reali bisogni dei
marchigiani, certi che la buona politica di cui siamo
espressione saprà nel lungo periodo prevalere sulla presunzione
dell'attuale maggioranza".
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