"I lamenti del presidente
Acquaroli circa l'inserimento delle Marche in zona arancione
sono uno schiaffo alla responsabilità istituzionale che i
cittadini gli hanno conferito con il voto del 20 e 21 settembre,
poiché dimostrano non solo la sua inerzia e la sua
approssimazione di fronte a una pandemia che continua a seminare
lutti e dolore, ma anche un atteggiamento furbesco che, oltre a
essere pericoloso per la salute pubblica, si rivela poco serio
nei confronti del ruolo che ricopre". A dirlo il capogruppo
regionale del Pd Maurizio Mangialardi in merito alle
dichiarazioni rilasciate dal presidente Francesco Acquaroli dopo
che le Marche sono state dichiarate zona arancione.
"Giocando all'eterno sorpreso - afferma Mangialardi -
Acquaroli finge di non sapere che i meccanismi di valutazione
per l'assegnazione delle fasce di colore non si limitano più
solo all'indice Rt ma comprendono anche la valutazione del
rischio. Ciò non è dovuto, come sembra far intendere il
presidente, a un capriccio del governo, ma al fatto che, dati
alla mano, l'Istituto Superiore della Sanità sta osservando un
progressivo peggioramento della situazione epidemiologica del
Paese, che peraltro riguarda anche le Marche".
"Francamente - conclude - non è più accettabile questo
insopportabile cerchiobottismo del presidente, che da un lato
chiude le scuole perché non è riuscito a gestire il
potenziamento dei trasporti e ha sprecato risorse pubbliche in
un inutile screening di massa invece di destinarle a uno mirato
sulla popolazione scolastica; e dall'altro, manovrato dai
vertici nazionali di Fratelli d'Italia, - conclude il capogruppo
Dem - continua ad attaccare senza criterio i provvedimenti
assunti dal governo nazionale. Provvedimenti perfettamente in
linea con quelli adottati in tutta Europa dove, evidentemente,
alla ricerca demagogica e populista di facili consensi, si
antepone l'interesse collettivo dei cittadini".
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