Sui diritti delle donne non si
arresta la battaglia del gruppo consiliare regionale del Partito
Democratico. Dopo la bocciatura della mozione per chiedere alla
giunta regionale di monitorare l'effettività dei diritti sanciti
dalla legge 194 del 1978 e, in ottemperanza alle linee guida del
ministero della Salute, di consentire la somministrazione della
pillola Ru486 nei consultori, i consiglieri dem rilanciano sul
fronte delle proposte volte a sostenere la parità di genere.
"Sappiamo riconoscere - spiega una nota del gruppo assembleare -
la falsa coscienza con cui la giunta regionale e la maggioranza
che la sostiene hanno tentato di collegare i temi legati
all'interruzione volontaria della gravida e i processi di
denatalità che colpiscono anche la nostra regione. E sappiamo
ancora meglio che quest'ultimo tema, completamente estraneo al
diritto e alla tutela della salute delle donne, riguarda invece
le politiche sociali ed economiche che le istituzioni devono
mettere in campo. Per questo siamo pronti a lanciare quattro
nuove iniziative che porteremo in discussione al Consiglio
regionale riguardanti i capisaldi delle pari opportunità:
l'ampliamento della disponibilità di accesso agli asili nidi e
la riduzione delle rette; l'incremento dell'assegno unico
familiare universale introdotto dal governo tramite la Legge di
Bilancio 2021; la ridefinizione delle normative riguardanti gli
incentivi all'occupazione femminile, la conciliazione dei tempi
di vita e di lavoro, con una maggiore flessibilità al lavoro
delle donne neo mamme e la parità salariale; l'incremento del
congedo parentale per i neo papà ai fini di una maggiore parità
nella distribuzione dei carichi di lavoro familiare".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA