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Strage discoteca: padre Emma,tragedie per mancanza controlli

Strage discoteca

Strage discoteca: padre Emma,tragedie per mancanza controlli

Avrebbe compiuto 17 anni. Papà Mattia,locale non doveva riaprire

ANCONA, 30 settembre 2021, 17:12

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Dopo la strage della Lanterna Azzurra non è cambiato assolutamente niente...qualche mese fa la tragedia del Mottarone". Si sfoga a margine dell'udienza preliminare del procedimento bis ad Ancona per la strage della discoteca di Corinaldo, Fazio Fabini, padre di Emma, 14 anni, una delle sei vittime nella notte dell'8 dicembre 2018 (cinque minorenni e una madre 39enne). Oggi Emma avrebbe compiuto 17 anni, stasera verrà assegnato in sua memoria a Senigallia, al Teatro La Fenice, un premio letterario "Emma. Il ricordo salvato".
    "C'è un filo rosso che collega le tragedie che costellano la vita italiana, negli ultimi anni, prima e anche dopo la Lanterna Azzurra, - afferma con amarezza Fabini, con accanto la moglie, a margine dell'udienza - l'inefficienza dello Stato che non è in grado di assicurare la sicurezza dei propri cittadini in nessuna struttura, dando l'illusione ai genitori e responsabili di figli minorenni che sia in realtà un posto sicuro".
    "Lo Stato dovrebbe chiedersi perché i propri funzionari non svolgono loro compiti, che hanno potere su altre persone incaricate di fare verifiche. Perché era aperta quella strutture quando non c'era niente in regola? Sono responsabili coloro che non hanno svolto i controlli nel modo corretto, chi ha avallato, ma chi doveva controllare i controllori non lo ha fatto".
    "Due anni e nove mesi da quella sera, siamo ancora qui...".
    Giuseppe Orlandi, padre del 15enne Mattia, di Frontone nel Pesarese, una delle vittime nella strage, scandisce ancora una volta i tempi di una vicenda incredibile. Sempre presente in udienza anche durante il precedente procedimento concluso con sei condanne per la banda dello spray, nonostante il dolore che lo attanaglia. "E' inaccettabile quello che è successo, morire così... quella struttura non era a norma, era evidente, inaccettabile che non se ne siano accorti. Non si può giocare con la vita della gente", afferma, mostrando sul cellulare la foto dell'uscita di sicurezza n.3 quella in cui la balaustra cedette innescando cadute uno sull'altro delle persone presenti e le morti per compressione toracica-asfissia.
   

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