Nelle Marche "i numeri
certificano un cambio di passo dei tempi della Ricostruzione
post sisma dall'insediamento, nell'ottobre scorso, della nuova
giunta, ma non è assolutamente sufficiente e dobbiamo
moltiplicare gli sforzi nel contesto di una filiera
istituzionale forte e concentrata sugli stessi obiettivi". Ne è
convinto il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli
che insieme all'assessore alla Ricostruzione Guido Castelli e al
direttore dell'Usr Stefano Babini ha fatto il punto della
situazione a cinque anni dal sisma. Nell'ultimo anno 1.821
persone (che ora non percepiscono più il Contributo di autonoma
sistemazione, sono rientrate a casa, +36% di pratiche
presentate, +80% di quelle decretate e +63,1% concluse.
Alla conferenza stampa sono intervenuti anche gli assessori
Giorgia Latini (Cultura) e Stefano Aguzzi (Protezione Civile).
"Dopo oltre 5 anni ci sono delle aspettative altissime - ha
affermato il presidente - perché ancora è enorme (oltre 16mila)
il numero delle persone che non sono tornate a casa e dei
cittadini che hanno abbandonato il centro del cratere sismico.
Altrettanto enorme ed inaccettabile - ha proseguito - è il gap
infrastrutturale. Diciamo che nell'ultimo anno abbiamo allargato
il collo di bottiglia della burocrazia: ci sono stati interventi
anche legislativi che finalmente consentono poteri straordinari,
le ordinanze del commissario Legnini che hanno messo un po' di
ordine ad un sistema normativo assolutamente fermo". L'invito di
Acquaroli comunque è a "lavorare di più e meglio, affinché si
possano non solo ricostruire quanto prima abitazioni, scuole e
restituire alle comunità le infrastrutture pubbliche materiali e
immateriali necessarie, ma si possa anche tornare a programmare
uno sviluppo economico, occupazionale e restituire dinamicità a
territori che hanno un altissimo potenziale: dal punto di vista
agricolo, artigianale, culturale turistico, enogastronomico".
Acquaroli ha parlato di un "potenziale che va assolutamente
colto per tenere qui i giovani e fermare lo spopolamento delle
aree interne. Abbiamo messo in campo sinergie con il Ministero
per i Cis, con il commissario per il Pnrr ricostruzione e delle
opportunità per le scuole. Siamo riusciti con un impegno
fortissimo - ha ricordato - a far destinare 100 milioni di euro
per progettare infrastrutture viarie, fondamentali per togliere
questi territori dall'isolamento. Ma sono risorse che da sole
non bastano, è essenziale un maggior coinvolgimento delle
Regioni sulla loro destinazione". Da qui l'appello al presidente
della Repubblica Mattarella e al premier Draghi che si sono
sempre dimostrati sensibili al tema della Ricostruzione".
Quattro le richieste più importanti indirizzate dalla Regione
al governo centrale: la proroga del Superbonus 110% per le
pratiche del sisma fino alla fine dello stato di emergenza; il
nuovo prezzario sisma, la proroga del credito d'imposta per le
imprese, un maggiore coinvolgimento nel Pnrr.
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