"Sono molto in pensiero, è una
situazione surreale e incredibile. Mia madre, una mia sorella,
alcuni dei miei zii e cugini sono a Odessa e cerco di essere in
contatto con loro, ma anche sentirci non è sempre semplice. Sono
in continua ansia. Ho due nipoti, di 24 e 25 anni che sono stati
arruolati. Gli altri, invece, quando suona la sirena cercano
tutti di nascondersi in una sorta di bunker e proteggersi dai
bombardamenti". Lo ha raccontato Julia Schevchenko, 33enne
ucraina, a Franco Capponi, il sindaco di Treia (Macerata), il
piccolo centro del Maceratese dove vive da tempo, insieme al
figlio di 9 anni. Capponi le ha telefonato per esprimere
conforto e interessamento, anche a nome dell'amministrazione
comunale e di tutta la cittadinanza. Quasi tutta la famiglia di
Julia è in Ucraina: "non pensavano che le truppe russe avrebbero
invaso tanti territori. Questa mattina sentivo che la situazione
sta ulteriormente
peggiorando, Putin non è contento di non essere riuscito a
prendere ancora nessuna città ucraina, perché stanno facendo
resistenza e potrebbero iniziare attacchi dal mare. Muoiono
tante persone, non solo militari, anche civili, sono davvero
preoccupatissima. Ho un'altra sorella che abita in Russia - ha
aggiunto -. Questa è una guerra tra fratelli, un dolore
immenso". Julia ha spiegato che la sua famiglia "abita a 700
chilometri dalla frontiera, non è facile riuscire a spostarsi,
le strade sono tutte chiuse e occupate dai carri armati". Il
sindaco Capponi ha offerto aiuto alla giovane donna e alla
famiglia dicendosi pronto ad accoglierli a Treia: "ringrazio
tanto la disponibilità e la vicinanza che mi sono state
dimostrate - ha detto Julia -, in questo momento è difficile
tutto per cui anche muoversi da lì è praticamente impossibile,
non so come finirà". Intanto anche Treia ha voluto pubblicare
l'immagine della notizia della bambina nata nella
metropolitana-rifugio di Kiev: una luce di speranza e di vita in
una situazione drammatica.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA