Sabato 23 e domenica 24
aprile, Castel di Lama (Ascoli Piceno) ospiterà le fasi finali
del Campionato Italiano di Lancio del Formaggio. A darsi
battaglia a colpi di forme di cacio saranno 60 coppie
provenienti da Lucca, Assisi, Nocera Umbra, Città di Castello,
Arezzo, Benevento, Vibo Valentia, Cosenza, Firenze e Frosinone
oltre alle rappresentative di Ascoli Piceno e Fermo. Della
kermesse saranno protagoniste anche le donne che si
contenderanno il titolo nazionale del primo Campionato Italiano
singolo per la categoria 3 kg. Il lancio della forma di
formaggio, o ruzzola, è una disciplina sportiva a tutti gli
effetti, associata e riconosciuta dal Coni. Si tratta di un
gioco/sport itinerante, che si svolge da secoli su tutto il
territorio nazionale, di origine antichissima, forse in epoca
etrusca: se ne ha testimonianza in un affresco nella tomba
dell'Olimpiade di Tarquinia. Altre fonti testimoniano la
diffusione del gioco anche tra gli antichi romani, che lo
chiamavano "tronchus", e nel Medioevo, soprattutto tra gli
strati più umili della popolazione. Si lancia una forma di
formaggio, facendola rotolare sul terreno di gioco,
rigorosamente all'aperto su strade campestri o piste in terra
battuta. L'obiettivo è far percorrere alla forma più strada
possibile rotolando su se stessa, rimanendo in un percorso che
non premia solo la forza del lancio, ma anche l'abilità di far
percorrere al formaggio delle traiettorie difficoltose e
fantasiose. Ogni gara prevede una specifica forma di formaggio.
Solitamente i campionati individuali hanno 5 categorie: 1, 3, 6,
9 e 20 chilogrammi. I giocatori usano forme di formaggio di
uguale pezzatura (stesso peso, stesso spessore e stesso
diametro) e di una fettuccia o uno spago per il lancio, che
serve a migliorare la presa e ad imprimere una maggiore forza
rotativa al formaggio. Questa pratica sportiva pare sia stata un
tempo un vero e proprio gioco d'azzardo: oggi più sobriamente il
vincitore si porta a casa la forma di formaggio dell'avversario,
una stretta di mano e magari un trofeo.
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