"Nessuna preclusione sulla
richiesta di stato d'emergenza". Lo ha detto il presidente della
Regione Marche Francesco Acquaroli, intervenendo sulla mozione
del Pd, sottoscritta anche da M5s e Rinasci Marche, per chiedere
alla giunta di sollecitare al governo la dichiarazione dello
stato d'emergenza dopo il terremoto davanti alle coste
marchigiane che ha causato danni e sfollati. La discussione
della mozione è stata poi rinviata ad altra seduta.
Dunque nessuna preclusione alla richiesta di stato
d'emergenza, ha sottolineato Acquaroli, "ma c'è una
interlocuzione con i Comuni più interessati dalle scosse che
hanno registrato maggiori danni: 24 mln di euro sono state
richieste di danni per sisma di cui 4 mln da Comuni minori e 20
milioni da Pesaro". "Entro domani mattina - ha riferito
Acquaroli - saprò qual è la situazione nel Comune di Ancona che
mi sembra sia il più colpito a livello di danni a strutture
pubbliche e private. Penso sia giusto arrivare a una definizione
del quadro che non ha avuto danni a infrastrutture come ponti
ferrovie".
"Finiamo la ricognizione e poi - ha detto ancora Acquaroli -
se i danni riscontrati e l'assistenza alla popolazione richiede
la richiesta dello stato d'emergenza lo faremo entro domani ma è
giusto avere un quadro definitivo della situazione in essere.
Abbiamo tutto il tempo per definire il quadro e procedere". "La
nostra Regione sta ancora aspettando risposte al sisma del
2016,.- ha ricordato -, stiamo cercando di affrontare la
questione dell'alluvione quindi figuriamoci se può essere un
problema dare strumenti necessari alla nostra comunità. E'
giusto fornire a Protezione civile nazionale un quadro
dettagliato - ha concluso - altrimenti si rischia di fare una
richiesta senza un quadro preciso. Non c'è alcun tipo di
contrarietà ma c'è attesa di conoscere informazioni definitive".
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