All'Università di Macerata da
oggi c'è un aula che porta il nome di Edith Bruck, la scrittrice
e poetessa ungherese naturalizzata italiana sopravvissuta ad
Ahuschwitz. A volere l'intitolazione sono stati il rettore John
McCourt e il direttore del Dipartimento di Studi Umanistici
Roberto Mancini. "Sono molto contenta di questa aula mia - ha
detto l'artista in collegamento dalla sua casa romana, appena
rientrata da una cerimonia al Quirinale -, perché in futuro c'è
chi chiederà 'chi è?' e gli verranno spiegati la mia vita, i
miei versi, il lavoro di testimonianza che ho condotto in oltre
sessant'anni". "In qualche modo, in qualche forma sopravvivrà
quello che sono e quello che ho fatto", ha aggiunto. "Siamo
obbligati a ricordare e non dimenticare l'inumanità che ha
portato alla Shoah - ha spiegato il rettore -, Edith Bruck ci fa
immaginare un futuro migliore senza dimenticare le atrocità
vissute". "La Giornata della Memoria è una ricorrenza che è
occasione di risveglio della nostra coscienza, in cui i saperi
che coltiviamo diventano operativi nella realtà, perché hanno
una radice etica", ha sottolineato il direttore Mancini.
Tanti gli studenti delle scuole superiori hanno partecipato
all'incontro.
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