La ricerca sul controllo delle
malattie infettive trasmesse dalle zanzare permette
all'Università degli studi di Camerino (Unicam) di aggiudicarsi
un finanziamento di circa 1,5 milioni di euro. Si tratta di
fondi erogati dai bandi a cascata, nell'ambito del Partenariato
esteso Pnrr su "Malattie infettive emergent, coordinato dalla
Fondazione Inf-Act presieduta dal professor Federico Forneris
dell'Università di Pavia, in particolare dallo spoke 2 che si
occupa di malattie infettive trasmesse da insetti vettori.
Il progetto in questione ha come titolo "Sympathry-Decrypting
the symbionts-vectors-pathogens trilogy: new efficient tools for
monitoring and control" ed è coordinato dal professor Guido
Favia, prorettore alla ricerca e docente della Scuola di
bioscienze e medicina veterinaria dell'Università di Camerino.
Il progetto Sympathry, che nel partenariato comprende gruppi di
ricerca dell'Università di Parma, dell'Università di Perugia,
dell'Enea e l'azienda Genomix4Life, riguarda lo studio di
microrganismi simbionti delle zanzare per poterne meglio
comprendere alcuni aspetti della biologia di questi insetti, che
sono appunto determinati in qualche modo dai simbionti stessi.
Attraverso i simbionti, poi, saranno messe a punto delle
metodiche innovative per il controllo delle malattie trasmesse
dalle zanzare.
"Siamo molto soddisfatti per questo risultato - ha commentato
il rettore Unicam Graziano Leoni - che conferma la qualità
dell'attività di ricerca del nostro ateneo, in questo caso
specifico del gruppo di ricerca coordinato dal prof. Favia che
lavora da decenni e con notevoli risultati su queste tematiche".
Il gruppo di ricerca Unicam effettuerà un monitoraggio attento
nell'area umbro-marchigiana attraverso la cattura, da maggio ad
ottobre, delle zanzare presenti e la verifica dell'eventuale
presenza di patogen".
Dopo il monitoraggio, sarà effettuato lo studio per valutare
l'interazione tra simbionti e zanzare per due meccanismi
fondamentali: la cosiddetta "thermal adaptation" dal momento che
con i cambiamenti climatici - spiegano da Unicam - alcune
zanzare sembrano adattarsi più rapidamente di altre a
temperature più fredde o più calde, e la resistenza agli
insetticidi, attraverso lo studio di altri batteri che sembrano
fornire tale capacità. "La resistenza agli insetticidi - ha
sottolineato il professor Favia - rappresenta uno dei problemi
più grandi nel controllo delle zanzare: se i risultati fossero
quelli che auspichiamo, potremmo avere dettagli molto precisi su
queste interazioni e quindi di conseguenza poter sviluppare
metodi di controllo più accurati".
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