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Sindacati, 'a rischio 400 posti Beko, ennesimo dramma sociale'

Sindacati, 'a rischio 400 posti Beko, ennesimo dramma sociale'

Sindacati di categoria e Rsu in vista dello sciopero di domani

FABRIANO (ANCONA), 26 novembre 2024, 13:53

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Con il piano della Beko a rischio altri 400 posti di lavoro a Fabriano (Ancona), "l'ennesimo dramma sociale", secondo i rappresentanti dei sindacati di categoria Fim Cisl Fiom Cgil e Uilm Provinciali di Ancona e le Rsu Impiegati. Per venerdì 28 novembre è stato proclamato uno sciopero da parte dei colletti bianchi della sede di Fabriano, dalle 11 alle 12 con un'assemblea con presidio davanti la sede di Beko di viale Aristide Merloni.
    La Beko Europe, newco controllata al 75% dai turchi di Arcelik e al 25% dagli americani di Whirlpool, nell'incontro tenutosi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha presentato un piano industriale che prevede chiusure, licenziamenti e delocalizzazioni: per le Marche la chiusura entro il 2025 dello stabilimento di Comunanza (Ascoli Piceno) con 320 posti di lavoro a rischio; la ristrutturazione dello stabilimento di Melano a Fabriano con circa 66 esuberi tra le tute blu, la chiusura della ricerca e sviluppo e il ridimensionamento della sede regionale. "Nella sede impiegatizia di Fabriano - ricordano i sindacati - avverrà il più importante taglio, di fatto sono previste le chiusure di enti e il depotenziando di funzioni, si immagina che dei circa 550 impiegati siano a rischio i posti di lavoro di oltre 350 di questi".
    Secondo le parti sociali, "da anni le sedi impiegatizie sono continuamente smantellate dalle 'ristrutturazioni' attraverso licenziamenti operati prima da Indesit, poi da Whirlpool e oggi da Beko, con la perdita di eccellenze professionali e innovazioni che per riflesso indeboliscono il territorio regionale e nazionale". Da qui, lo sciopero del 28 novembre "per manifestare tutto il loro dissenso contro il piano scellerato della multinazionale e per chiedere alle istituzioni, ai sindaci del territorio, alla regione Marche e Governo di mettere in campo tutte le azioni necessarie, compresa l'annunciata "Golden Power" per evitare quest'ennesimo disastro industriale italiano".
   

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