"É dovere della comunità
cristiana far sentire la propria voce, offrendo sostegno
concreto e diventando una cassa di risonanza per queste
iniziative. Abbiamo visto con mano l'iniziativa
dell'imprenditore Diego Della Valle, che si è impegnato per
riportare lavoro nelle zone terremotate. È un esempio
importante, e da seguire". Lo ha detto ieri pomeriggio il
vescovo di Ascoli Piceno, Ripatransone e San Benedetto del
Tronto Gianpiero Palmieri che si è recato a Comunanza per
affrontare con le istituzioni locali e la comunità cittadina la
crisi dello stabilimento Beko.
Lo stabilimento Beko, situato a Comunanza, vive una
situazione drammatica. Negli ultimi dieci anni, la forza lavoro
si è ridotta del 50%, scendendo agli attuali 340 dipendenti. Nel
settembre scorso, l'azienda - frutto della fusione tra Beko
(colosso turco che rappresenta il 5% del PIL nazionale) e
Whirlpool - ha presentato un piano industriale che prevede la
chiusura degli stabilimenti di Comunanza e Siena, oltre a una
riduzione delle attività a Fabriano ed altri siti industriali.
Questo annuncio ha destato allarme in tutta la comunità e nelle
istituzioni, in quanto coinvolge anche l'indotto, portando il
totale dei posti di lavoro a rischio a oltre 1.000.
Il sindaco di Comunanza Sacconi ha espresso profonda
preoccupazione, sottolineando l'impatto devastante che questa
chiusura avrebbe su un territorio già colpito da terremoti,
pandemia e spopolamento. "Non possiamo permetterci di perdere
questi posti di lavoro. - ha dichiarato - Serve un piano di
rilancio industriale che includa innovazione e ricerca per
rendere competitivi i nostri prodotti."
Il senatore Guido Castelli ha annunciato che "il 10 dicembre si
terrà un tavolo di confronto tra governo, sindacati e azienda. È
fondamentale che si trovi una soluzione condivisa che preveda
investimenti per rilanciare il sito produttivo".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA