La presentazione del piano
industriale di Beko Europe al Ministero delle Imprese e del Made
in Italy (MIMIT) ha messo sotto pressione il territorio
marchigiano: chiusura dello stabilimento di Comunanza
nell'ascolano con 320 lavoratori coinvolti, 400 esuberi tra lo
stabilimento di Melano nel fabrianese e la chiusura del Centro
Ricerca e Sviluppo di Fabriano, colpendo anche il settore
impiegatizio e manageriale.
"Di fronte a questa emergenza - ha dichiarato il Presidente
di Uncem Marche Giuseppe Amici - si è deciso di predisporre ogni
azione necessaria per sollecitare l'intervento delle
istituzioni: il Governo, la Regione Marche e il Commissario
Straordinario per la Ricostruzione Sisma 2016. Questo impegno
include anche la richiesta di misure normative straordinarie per
garantire la sopravvivenza degli stabilimenti e salvaguardare i
posti di lavoro". Per il vicepresidente di Uncem Marche,
Giancarlo Sagramola "la capacità di affrontare questa sfida sarà
un indicatore della volontà di investire nel rilancio delle aree
interne, nella tutela dei lavoratori e delle loro famiglie. È
fondamentale un'azione congiunta e coordinata. Il Governo e la
Regione devono intervenire con urgenza, utilizzando tutti gli
strumenti disponibili, incluse le risorse legate alla
ricostruzione post-sisma e ai fondi europei".
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