"Varcando la porta di casa questa sera, pensate di attraversare una Porta Santa, dove comincia un nuovo pellegrinaggio verso il Padre celeste e verso i fratelli": è uno dei passaggi salienti dell'omelia pronunciata oggi pomeriggio dal vescovo di Macerata, mons. Nazzareno Marconi, inaugurando così il Giubileo della Speranza nella chiesa dell'Immacolata di Macerata. Un'omelia intensa e profondamente ispirata ha guidato i fedeli presenti a riflettere sul significato autentico del Giubileo, andando oltre il linguaggio tradizionale di colpa, pena e assoluzione, per riscoprire il volto amorevole di un Dio che è anzitutto Padre.
"Il rischio di vedere Dio come un giudice o un contabile - ha sottolineato mons. Marconi - può farci dimenticare che il nostro Padre è generoso, non tiene i conti, e fa splendere il sole e scendere la pioggia sui giusti e sui peccatori". Il vescovo ha scelto di raccontare l'Indulgenza Giubilare attraverso le parole del Vangelo e la parabola del Figlio prodigo, richiamando i fedeli a vedere il peccato non solo come una colpa personale, ma come una ferita che lacera i legami familiari e sociali.
"Il Giubileo - ha spiegato - non è solo il perdono dei peccati, ma anche il sanare le ferite del male che abbiamo immesso nel mondo". Il cuore del messaggio del vescovo, anche presidente della Conferenza episcopale marchigiana, è stato un invito a diventare "Pellegrini di Speranza", varcando simbolicamente la Porta Santa, che egli ha identificato nella porta delle nostre case, per portare amore, perdono e riconciliazione in famiglia e nella comunità. "Le opere di bene che il Giubileo ci propone - ricordato - sono atti di amore a Dio e ai fratelli: preghiera, carità, fede e speranza. Sono questi i gesti che ricuciono l'armonia della famiglia umana, lacerata dai nostri peccati".
L'apertura del Giubileo della Speranza a Macerata ha così segnato un momento di profonda spiritualità e comunione, in risposta all'invito di Papa Francesco, tracciando un cammino di riconciliazione e solidarietà per tutta la comunità diocesana.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA