Una legge che preveda la
decontribuzione del costo del lavoro anche per le aziende delle
Marche, a chiederlo è Emiliano Tomassini, presidente della Cna
di Fermo, alla luce del rialzo del costo dell'energia, della
perdita di export e dell'aumento del costo del denaro con una
stretta del credito bancario, dovuti al contesto internazionale
con la guerra in Ucraina e la crisi in Medio oriente.
L'associazione di categoria degli artigiani ricorda come
l'attuale peso contributivo rischi di soffocare la capacità di
innovare e investire delle aziende. "Si tratterebbe di un
efficace deterrente contro la migrazione delle aziende verso i
vicini territori che già usufruiscono di questo e altri
provvedimenti simili. In particolare le aree interne, già
segnate da problematiche legate allo spopolamento e alla carenza
di infrastrutture, subiscono maggiormente gli effetti negativi
di un carico contributivo insostenibile". Il tutto per investire
in innovazione, creare nuovi posti di lavoro e consolidare il
ruolo nel mercato nazionale e internazionale. Considerato
l'ordine del giorno, condiviso con la consigliera Jessica
Marcozzi, fatto approvare dall'onorevole Francesco Battistoni,
Cna Fermo auspica un confronto con il Presidente Acquaroli. "Le
Marche devono poter competere ad armi pari con le altre
regioni", conclude Emiliano Tomassini augurandosi il
finanziamento della misura, "intervento del quale potranno
beneficiare tutti i settori produttivi".
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