"Sono passati sette anni dal sisma
che ha colpito il centro Italia, provocando la morte di 299
persone e sconvolgendo la vita di migliaia di cittadini. Lo
conosciamo tutti come il terremoto di Amatrice perché il paese
del Lazio ha pagato il tributo più alto, in termini di
danneggiamento e di vittime, ma non bisogna dimenticare che
l'evento colpì tutta l'alta valle del Tronto e buona parte del
territorio marchigiano". Lo scrive in un nota affidata al sito
interris.it il presidente dell'Ordine dei Geologi delle Marche,
Piero Farabollini, ex commissario straordinario per la
ricostruzione tra l'ottobre 2018 e il febbraio 2020, che invita
a "investire in prevenzione per onorare vittime del sisma".
"Dopo anni passati a combattere la burocrazia, con le
inevitabili difficoltà insite in un processo che coinvolge
quattro Regioni e 138 Comuni, - prosegue - oggi la ricostruzione
sta finalmente procedendo a passo più spedito, sebbene non
manchino le difficoltà. Una, ad esempio, legata al bonus 110%,
ora 90%, che ha portato molte ditte a dare priorità a questi
ultimi cantieri, mettendo in secondo piano quelli post-sisma.
Dopo 7 anni - continua - è però anche giusto ricordare quanto di
buono è stato fatto: quasi in tutti i Comuni del cratere ad
esempio è stata completata la microzonazione sismica di terzo
livello. Si tratta di uno straordinario lavoro di prevenzione
che permette di calcolare, nel massimo dettaglio, il modo in cui
il terreno reagirà alle prossime scosse sismiche. Nei territori
colpiti viene anche svolta un'analisi dettagliata delle aree in
frana, dove di fatto è impossibile edificare. Questo significa
ricostruire in sicurezza, grazie al massimo grado di conoscenza
del sottosuolo oggi raggiungibile".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA