Seduta del Consiglio regionale
del Molise, in videoconferenza e in parte con la presenza in
Aula dei consiglieri, dedicata all'emergenza Covid-19. Nel corso
dei lavori il governatore Donato Toma ha riassunto le principali
previsioni del Piano pandemico regionale stilato dall'Azienda
sanitaria regionale (Asrem) e decretato dal Commissario ad Acta
per il rientro dal deficit sanitario.
Nell'illustrare le 4 fasi della gestione del Piano operativo
per i posti letto in ambito della gestione dell'emergenza Covid,
Toma ha evidenziato di aver sempre sostenuto che l'intervento
dei privati accreditati è previsto solo nella 4/a fase, e solo
se le strutture sanitarie pubbliche saranno saturate e
impossibilitate a gestire la situazione autonomamente. L'impegno
previsto per i privati accreditati 'Gemelli Molise' di
Campobasso e 'Neuromed' di Pozzilli (Isernia), ha spiegato, "è
in termini di posti di terapia intensiva e degenze protette,
mentre per le altre strutture convenzionate più piccole, vi è la
disponibilità ad accettare pazienti no Covid che dovessero
pervenire dall'eventuale saturazione delle strutture ordinarie
pubbliche".
Toma ha anche ricordato le motivazioni tecnico-giuridiche che
hanno portato all'individuazione del Cardarelli quale Hub
regionale Covid, per il quale, però, sono stati assicurati
percorsi distinti tra degenze ordinarie e Covid, garantendo a
ciascuno la massima sicurezza. Per quanto riguarda i tamponi per
i test per la verifica del contagio da virus, ha dato notizia
della richiesta fatta da lui e da altri Presidenti nei confronti
del Governo nazionale per prevedere, nell'ambito delle linee
guida del Ministero della Salute, l'ampliamento della
possibilità di eseguire i tamponi sia al personale sanitario che
alle strutture e ai soggetti da cui si evinca necessità.
Richiesta che è stata accettata e tramutata in una circolare del
Ministero della salute. Queste nuove disposizioni - ha aggiunto
- "dovranno essere recepite dall'attuale Piano pandemico
regionale approvato dal Commissario ad acta, anche se l'Asrem,
nelle more, ha già iniziato ad attuarle per i sanitari
particolarmente esposti e per tutte le Case di risposo del
territorio. Controlli - ha fatto sapere - in parte già fatti e
in parte in via di svolgimento".
Infine, ha informato l'Aula sui dati aggiornati relativi ai
presidi protettivi ricevuti dalla Protezione civile nazionale e
sugli acquisti diretti dell'Asrem. Materiale di protezione
distribuito prioritariamente al sistema sanitario, alle
strutture delle forze dell'ordine e della Protezione civile,
nonché agli operatori dei servizi di trasporto e della grande
distribuzione, così come deciso in seno all'Unità di crisi sulla
base della valutazione dell'esposizione al rischio e della
funzionalità operativa.
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