"Non riconosciamo i test Iba sul genere perchè il loro procedimento non è lecito. Nessuno vuole tornare ai giorni in cui si facevano i test sui genitali". E' la dura presa di posizione del Cio, attraverso il portavoce Mark Adams, sulla disputa con la federazione mondiale di pugilato (Iba) per le due pugilatrici intersex presenti ai Giochi. Adams ha ribadito che il Cio non tiene conto dei test Dna, nel punto stampa quotidiano. "E' una questione di diritti umani. Sono test non leciti, condotti in modo arbitrario. Una cosa è il dibattito sui social, un'altra la privacy e i diritti umani: quelli non si condensano in 140 caratteri"
"Congratulazioni Imane Khelif, hai onorato l'Algeria, le donne algerine e la boxe algerina. Saremo al tuo fianco qualunque siano i tuoi risultati. In bocca al lupo per i prossimi due round. Avanti Imane Khelif. Viva l'Algeria". Così il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune in un post pubblicato su X dopo la vittoria ai quarti di finale della pugile iperandrogina Imane Khelif contro l'ungherese Anna Luca Hamori, conquistando così la prima medaglia del suo paese nei Giochi olimpici di Parigi 2024.
"È una questione di dignità e onore per ogni donna ": lo ha detto, piangendo a dirotto, Imane Khelif, dopo la vittoria ai punti per verdetto unanime nei quarti del pugilato a Parigi 2024. "Tutto il popolo arabo mi conosce da anni - ha aggiunto la pugilatrice algerina, al centro delle polemiche per i suoi livelli di testosterone - Per anni ho fatto boxe nelle competizioni della federazione internazionale, loro sono stati ingiusti con me. Ma io ho Dio".
"Le polemiche sulla pugile algerina? A me non piacciono le polemiche, in generale. Se le avrei evitate? Bah…". Risponde così il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, in visita a Casa Italia a Parigi, in merito alle polemiche sulla boxeur puglie algerina Imane Khelif che ha combattuto e vinto contro l'azzurra Angela Carini. "Che gare andrò a vedere? Adesso andiamo al judo probabilmente, visto che sono cintura nera...", ha concluso Giorgetti.
"Abbiamo due pugili che sono nate donne, che sono cresciute come donne, che hanno passaporti femminili e che hanno gareggiato come donne per anni. Questa è una chiara definizione di donna. Non c'è mai stato il minimo dubbio al riguardo". Thomas Bach, presidente del Cio, ribadisce in una conferenza stampa-punto della situazione di Parigi 2024, la posizione espressa ieri all'ANSA subito dopo l'incontro con la premier Giorgia Meloni sul caso Carini-Khelif.
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