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Pellegrini: 'Il mio futuro? Ho tante cose da fare, con Matteo'

L'ultima finale olimpica, il settimo posto, le lacrime, la confessione del rapporto col tecnico: una vita in 1'55''91

Redazione ANSA

Ciao ciao, 'Divina'. Saluta con la manina e le lacrime agli occhi Federica Pellegini, la regina del nuoto azzurro, icona internazionale. Da oggi vera e propria leggenda, per una gara d'addio che se la piscina di Tokyo fosse stata uno stadio pieno non sarebbe stata da meno di altri show del genere. "Ora ho molte cose da fare", dice la piu' medagliata campionessa del nuoto italiano. Le farà con Matteo Giunta, l'allenatore-fidanzato che tutti sapevano, ma lei non voleva dire "perché il nuoto viene prima", e che spera duri a lungo dopo tanti anni di alti e bassi, agonistici e sentimentali. Forse anche per questo non fa paura "quel che c'è dopo", come disse a nome di tutti i senza domani Francesco Totti: con lui da oggi Federica non condivide solo il ruolo di testimonial di Milano-Cortina, ma anche di campione al capolinea di carriere che non volevano finire mai. Quella di Federica Pellegrini non è una storia, ma un arco che ha attraversato le età e le Olimpiadi, cinque con la finale ultima di Tokyo. "E' stato un bellissimo viaggio, bracciata dopo bracciata, e me lo sono goduto tutto". Dall'argento di Atene all'oro di Pechino, tra delusioni e risalite, e poi il record del mondo nei 200 che ancora resiste alle nuove generazioni. E non importa se nella sua ultima finale olimpica non è andata oltre il settimo posto con un tempo comunque abbassato di un altro secondo (1'55''91, da 1'57''33 delle batterie dell'altro ieri), alla fine degli ultimi 200 della sua carriera, i "miei 200" come ripete senza riuscire a trattenere le lacrime, a bordo della vasca di Tokyo.

All'alba dei 33 anni (li compirà il 5 agosto), Federica Pellegrini la storia l'aveva scritta già ieri, conquistando la sua quinta finale olimpica nella stessa specialità, unica donna a riuscirci come Phelps tra gli uomini. Oggi, l'ha firmata. Uno dei suoi pochissimi idoli, prima che lei lo diventi per le nuove leve. Appena uscita dalla vasca, a salutarla calorosamente è stata Katie Ledecky, rivale di tante vasche e 200: "Mi ha fatto i complimenti per la quinta finale, adesso la strada è la sua", ha rivelato alla fine. Federica Pellegrini lascia comunque da campionessa del mondo in carica (oro sia a Budapest 2017 che a Gwangju 2019) e ancora in vasca, oggi, ha alzato con orgoglio gli occhi al tabellone, ha visto il tempo e il piazzamento e si è applaudita da sola, poi è uscita e ha fatto il segno del cinque: "Ciao ciao", sembrava dire. A palmo pieno col segno del cinque, come le finali olimpiche conquistate. Ed era comunque un arrivederci: "Mi vedo ancora nel mondo del nuoto, ho ricevuto e dato tutto a questo sport, ma sento che posso ancora dare tanto". Chissà in quali vesti. È comunque un peccato che oggi l'Aquatics Centre non fosse pieno di pubblico, altrimenti sarebbe stata una standing ovation. Ed è uno dei tantissimi ruoli che la nuotatrice veneta (prima di definirla ex bisognerà attendere la staffetta olimpica femminile e poi gli Isl di Napoli) ha in programma. Perché ferma non ci sa certo stare e a chi glielo chiede specifica quasi stizzita: "Ma io ho tantissime cose da fare adesso: tornare a casa che mi stanno aspettando tutti, festeggiare il mio compleanno perché 33 anni è un'età importante, poi ci dobbiamo far votare dagli atleti per il Cio, a settembre, si spera anche novembre ci sarà la Isl a Napoli, poi uscirà un docufilm, poi c'è in progetto un libro, poi le registrazioni di Italia's Got Talent".

Tante cose da fare, mai da sola però. È di oggi infatti l'ufficializzazione di quello che in realtà da anni sapevano tutti, la sua relazione con il tecnico Matteo Giunta, seguito alla rottura con il suo ex fidanzato Filippo Magnini, che i due hanno sempre voluto tenere riservata per non distrarre la campionessa dal nuoto: "Se non ci fosse stato Matteo - ha confidato a fine gara - probabilmente avrei smesso qualche anno fa. Matteo è stato un grandissimo allenatore ed un compagno di vita speciale e spero lo sarà anche in futuro. La priorità era tenere l'immagine dell'allenatore e dell'atleta separati e siamo stati bravi molto in questo. È stata una persona fondamentale, una delle più importanti in questo percorso sia umano che sportivo". Gossip finito, oppure appena iniziato. Quel che dalla nottata l'Italia ricorderà sono le ultime parole a bordo vasca di una campionessa che ha sempre saputo rendere epico ogni suo gesto: "È stato un bel viaggio, tanti anni di bracciate: me la sono goduta dall'inizio alla fine. Mentre nuotavo non si vedeva ma sorridevo. Era il momento giusto per me, mi hanno detto che queste cose si capiscono come accendere e spegnere la luce". Quella della sua stella non si spegnerà mai. La mattonella nella walk of fame è già prenotata.

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