"Se vedo la Sindone vedo il volto di
questi migranti che vengono inghiottiti dal Mar Mediterraneo,
vedo il volto dei cristiani che sono uccisi dall'Isis". Lo
afferma il priore della comunità di Bose, Enzo Bianchi, in una
intervista in onda domani su Tv2000. "Quel volto appena
accennato - spiega - è il volto delle vittime della storia, è il
volto che mi chiede 'Guardami, cosa hai fatto per me? Avevo
fame, mi hai dato da mangiare? Ero in prigione, sei venuto a
trovarmi? Ero straniero, mi hai accolto?'. E' un volto che mi
giudica".
A colloquio per trenta minuti con Monica Mondo, il fondatore
della comunità monastica di Bose, una frazione nel verde della
Serra morenica d'Ivrea, si racconta spiegando le ragioni che,
dopo la laurea in Economia all'Università di Torino, lo hanno
portato a scegliere l'eremitaggio.
Nominato da Papa Francesco Consultore del Pontificio
Consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, Bianchi
crede "nell'unione visibile delle Chiese. Non saranno tutti a
unirsi, ma sono convinto che le Chiese tradizionali non solo
potranno, ma dovranno farlo. Sarà un movimento di necessità più
che di volontà".
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