La nuova ferrovia ad alta velocità
Torino-Lione "è un delitto climatico". E' la definizione
dell'infrastruttura data dal movimento No Tav, che domani darà
vita in Valle di Susa (Torino) a una nuova marcia. "Qualsiasi
strategia che si propone di ottenere una riduzione immediata dei
consumi energetici - spiega il movimento No Tav - è da
preferirsi rispetto alle Grandi Opere come la Torino-Lione che
già durante la fase di cantiere emettono gigantesche quantità di
CO2. Per il tunnel di base non è stato rilasciato dai proponenti
alcun studio certificato di bilancio di carbonio che dimostri
che l'opera possa ridurre effettivamente le emissioni
climalteranti".
Secondo il movimento No Tav "la dimensione del cantiere
(scavo totale di 42 milioni di m3), l'elevata potenza dei treni,
nonché i consumi energetici per il raffreddamento e la
ventilazione in fase di esercizio (circa 190 GWh/anno, pari alla
domanda di circa 70.000 famiglie) vanificherebbero ogni
eventuale futuro risparmio di emissioni serra".
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