Il Premio Campiello, istituito
nel 1962 dagli industriali veneti, e oggi tra i premi letterari
italiani più importanti, ha fatto tappa nelle Langhe,
nell'ambito di Alba Capitale della Cultura. Al Castello di
Grinzane Cavour, si è infatti tenuto l'incontro con gli autori
finalisti di quest'anno: Andrea Bajani, con 'Il libro delle
case', (Feltrinelli); Giulia Caminito, con 'L'acqua del lago non
è mai dolce', (Bompiani); Paolo Malaguti, con 'Se l'acqua ride',
(Einaudi); Paolo Nori, con 'Sanguina ancora', (Mondadori);
Carmen Pellegrino, con 'La felicità degli altri', (La nave di
Teseo).
"Questo Premio è forse l'espressione più evidente
dell'incontro fra i mondi dell'impresa e della cultura. È stato
per noi naturale, pensare ad Alba, Capitale della Cultura
d'Impresa 2021, per presentare i finalisti", ha commentato Maria
Raffaella Caprioglio, presidente di Umana, main partner del
Premio da 6 anni,
"ll Campiello rappresenta la sinergia tra impresa e cultura,
ed é la rappresentazione pulsante dell'impegno degli industriali
del Veneto che dal 1962 hanno contribuito in modo determinante
alla divulgazione della letteratura nel nostro Paese", ha
aggiunto Enrico Carraro, presidente di Fondazione Il Campiello.
"La cultura serve alle imprese come strumento di innovazione,
ma esse stesse sono produttrici dinamiche di cultura scientifica
e tecnologica, di cultura del lavoro, di cultura della bellezza
e della qualità. Il Campiello racconta proprio questo", ha
concluso Mauro Gola, presidente Confindustria Cuneo
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