E' iniziata anche a Torino, in
piazza Castello, come nelle principali città italiane, e
proseguirà nei prossimi weekend di aprile e maggio, la raccolta
firme promossa dalle associazioni 'Gener azioni future' e
'Referendum Italia per la Pace' per la richiesta di tre
Referendum, il primo dei quali chiede che "venga abrogato
l'art.1 del decreto-legge del 2 dicembre n.185, convertito in
legge n.8 del 27 gennaio 2023, previo atto di indirizzo delle
Camere, che autorizza fino al 31 dicembre, l'invio di mezzi ed
equipaggiamenti militari all' Ucraina".
"Chiediamo che il governo dia la possibilità agli italiani
di esprimersi su un fatto così delicato e grave che riguarda
tutti da vicino - spiegano i promotori - e che va contro la
volontà espressa nella Costituzione. Raccogliere 500.000 firme è
un impegno enorme, ma sappiamo anche che i cittadini italiani
contro questa tragica guerra sono molti, anzi siamo certi che
sia la maggioranza nel paese".
Il secondo Referendum per il quale si raccolgono le firme,
riguarda l'abrogazione dell'art 1, comma 6, lettera a), legge 9
luglio 1990, n.185, "che - si spiega - in deroga, consente
deliberazioni eccezionali in materia di esportazione di armi in
territori belligeranti, come quella voluta dal Governo Draghi e
prorogata, poi, dall'attuale Governo Meloni".
Infine il terzo quesito chiede l'abrogazione dell'art. 1,
comma 13, decreto-legge n. 502/1992, sul riordino della
disciplina in materia sanitaria, "al fine - si spiega - di
escludere la partecipazione dei soggetti privati alla
pianificazione sanitaria, consentendo, in assenza di conflitto
di interesse, un più libero investimento di risorse adeguiate
nelle politiche sanitarie".
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