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La libertà di migrare al centro del Festival dell'Accoglienza

La libertà di migrare al centro del Festival dell'Accoglienza

A Torino 70 appuntamenti con oltre 200 ospiti, in 48 giorni

TORINO, 18 settembre 2023, 13:16

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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È la libertà, il poter essere liberi di scegliere se migrare o restare, il tema guida della terza edizione del Festival dell'Accoglienza, promosso a Torino dal 14 settembre al 31 ottobre da Ufficio Pastorale Migranti e Associazione Generazioni Migranti, con il patrocinio della Città e il sostegno delle Fondazioni Crt e Compagnia di San Paolo.
    Oltre 200 relatori per 70 eventi in 48 giornate per un festival che quest'anno diventa regionale e che affronta i temi legati all'incontro, al confronto all'integrazione dei migranti e al futuro delle nostre città.
    "L'attenzione che dobbiamo porre su questo tema è trasversale", sottolinea il sindaco Stefano Lo Russo ricordando che "Torino più di tante altre città ha costruito la sua identità come città di migrazioni. Le sfide dell'accoglienza fanno parte del nostro Dna ma vanno attualizzare sempre e oggi pongono il decisore pubblico di fronte a un tema, come rispondiamo in maniera sistemica e strutturale alla questione dell'accoglienza".
    Anche per l'arcivescovo di Torino, monsignor Roberto Repole "accogliere non può significare limitarsi all'emergenza e questo festival dev'essere l'occasione per domandarci se ci stiamo attrezzando a un'accoglienza che sia costante nel tempo e dinamica. Ed è anche l'occasione per fare una riflessione su quello che dovrebbe essere uno stile di accoglienza. Una cultura ormai fatta di grida a tutti i livelli, dove non si ha più neanche la pazienza di ascoltare l'argomentazione dell'altro - conclude l'arcivescovo- è una cultura capace di accogliere o no?".
   

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