Protesta Coldiretti, oggi pomeriggio, davanti a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale. Decine di iscritti all'organizzazione agricola e i dirigenti delle federazioni provinciali, muniti di cartelli, fischietti e campanacci, hanno organizzato un sit-in per "evidenziare le forti criticità del Piano regionale di Qualità dell'Aria" che "rischia di affossare ulteriormente le imprese.
"Pur nella consapevolezza della necessaria attenzione all'ambiente, con le misure che si paventano per le imprese agricole, il pericolo è quello di far chiudere migliaia di stalle ed aziende che costituiscono il tessuto economico del Piemonte. E una volta chiuse non riaprirebbero più", dice la Coldiretti.
Alla manifestazione Coldiretti hanno assistito anche gli assessori regionali ad Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi, Paolo Bongioanni, e all'Ambiente Matteo Marnati che hanno successivamente incontrato un gruppo di allevatori e coltivatori. La delegazione ha illustrato "i punti da modificare del Piano di Qualità dell'Aria e le richieste di Coldiretti Piemonte per la sopravvivenza dell'agricoltura regionale".
"E' giusto che ci siano le norme, ma poche e chiare e di buon senso, fatte confrontandosi anche con le aziende. In questo piano per la 'Qualità dell'aria' ce ne sono alcune assurde, che non sono tollerabili e che solo alcune Regioni hanno adottato norme che mettono in difficoltà gli agricoltori", è la sintesi degli interventi di Bruno Rivarossa, delegato confederale, e Bruno Mecca Cici, presidente della Coldiretti di Torino.
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