TORINO - "In un'epoca di mutamenti repentini e radicali, crediamo che gli artisti scelti con profonda consapevolezza da Gigi Cristoforetti sappiano accendere la riflessione sulle molteplicità, le contraddizioni, le inquietudini e le speranze della nostra società, confermando la necessità di un progetto come Torinodanza".
Ad affermarlo sono Lamberto Vallarino Gancia e Filippo Fonsatti, presidente e direttore del Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale che parlano di "una programmazione degna di una capitale europea".
"Fin dal 2009 - aggiungono - accogliendo questa rassegna, il Teatro ha lavorato per abbattere le frontiere estetiche e geografiche tra le arti performative, alla ricerca di un linguaggio integrato capace di raccontare la complessità del nostro tempo".
Interdisciplinarietà e internazionalizzazione, due vocazioni che, sottolineano i vertici dello Stabile, "l'edizione 2016 non tradisce. Continua in modo sempre più fecondo il dialogo tra danza, musica, teatro, video-arte, circo contemporaneo e nuove tecnologie e si amplia lo spettro dei paesi ospiti e si sviluppano relazioni strutturali pluriennali". Fra queste, quella con Les Halles de Schaerbeek di Bruxelles "per promuovere scambi di residenze coreutiche", con la Scène Nationale de Chambéry et de la Savoie per un progetto triennale transfrontaliero e con la Biennale de la Danse de Lyon per la seconda edizione del Défilé, "che esplica in modo esemplare - concludono - la forza inclusiva del festival".
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