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PressRelease
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Responsabilità editoriale di SEO Cube S.r.l.
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Giuseppe Fortunato, collaboratore di varie testate e addetto stampa per Enti pubblici ed aziende commerciali, è il Direttore della nuova testata di settore “Svapo Magazine”. Abbiamo avuto il piacere di porre qualche domanda sulla nascita del nuovo prodotto giornalistico.
Perché dobbiamo contribuire a fornire un'informazione alla Comunità che sia serena, obiettiva. E' una questione editoriale, ma è anche una questione di salute pubblica.
Svapo Magazine nasce per volontà di Arcangelo Bove, imprenditore padre del marchio Svapoweb, una realtà che è leader nel settore delle sigarette elettroniche. Anche lui mosso dalla volontà di portare ordine in un settore delicato quale quello dell'informazione in tema di svapo. La tematica è molto seria – prosegue Giuseppe Fortunato – L'avvento delle sigarette elettroniche rappresenta un'alternativa importantissima in termini di piacere e di salute per quanti sono fumatori di sigarette tradizionali. Le tematiche dei nostri contenuti non riguardano soltanto quale sia la sigaretta elettronica migliore, o quale aroma e liquido meglio si adatta al proprio stile, il nostro piano editoriale affronta tematiche complesse su cui è aperto un dibattito infuocato, il nostro impegno è quello di portare chiarezza.
Prima di tutto, assodiamo un dato. Di tabacco si muore. Gli ultimi dati affermano come la sigaretta classica causi ogni anno, nel mondo, circa 7 milioni di decessi per patologie fumo-correlate quali oncologiche o di tipo cardiocircolatorio. La sigaretta elettronica, invece, nel suo corretto uso, non ha causato, in dieci anni di presenza sul mercato, un solo decesso. Studi accreditati, quali quelli della scuola inglese e che trovano conferma anche in personaggi autorevoli nostrani, quali i professori Beatrice e Polosa, dicono chiaramente come la sigaretta elettronica sia in misura del 95 percentuale meno dannosa delle bionde.
Ebbene quale è la relazione tra sigarette elettroniche e tradizionali? E' dimostrato – incalza Fortunato – come la sigaretta elettronica riesca ad aiutare le persone a smettere di fumare. Una vera e propria stampella per supportare quanti schiavi del vizio a percorrere con successo la via dello smoking cessation. Il discorso è molto semplice: gli operatori del settore svapo non propongono il loro prodotto a chi non è fumatore bensì a coloro i quali sono fumatori e che con i dispositivi elettronici possono trovare una soluzione al vizio. Abbattendo il rischio di morbilità e mortalità.
Il problema – insiste il Direttore di Svapo Magazine – è che la sigaretta elettronica ha pestato i piedi e sta pestando i piedi in modo importante all'industria del tabacco. Anche grazie all'avvento di questi nuovi dispositivi sono calati in modo importante i fumatori in tutto il mondo e questo ha scosso grandi interessi. Ed è in quel momento che sono nate le campagne denigratorie contro la sigaretta elettronica. Qua e là hanno preso a circolare bufale più o meno grandi riguardanti le e-cig. L'obiettivo è quello di convincere l'opinione pubblica che la sigaretta elettronica faccia male quanto la sigaretta tradizionale.
Al riguardo il caso “Evali” è stato emblematico. Si è fatto un terrorismo prossimo allo scandaloso, anche con la complicità di Istituzioni di massimo rilievo. Alla fine è venuta fuori la verità: Evali non aveva nulla a che fare con le sigarette elettroniche nel loro corretto uso e con i liquidi appartenenti ai circuiti ed al mercato ufficiale. Ma era una questione di contrabbando, di spacciatori, di prodotti che viaggiavano nel mercato parallelo dell'illegale
Esatto: se Istituzioni, come prima detto, di massimo rilievo, si abbandonano ad affermazioni assolutamente infondate sulle sigarette elettroniche (per poi ritrattarle dopo settimane) e le testate giornalistiche di rilievo nazionale, “giustamente”, le rilanciano, si crea nell'opinione pubblica un concetto assolutamente ribaltato in tema di svapo. Mettici poi i social, che amplificano queste “voci”, ecco che la frittata è fatta: e qualcuno prende a credere che, alla fine, le “elettroniche” facciano male quanto le tradizionali e non valga la pena, in fondo, abbandonare le seconde per le prime.
Subentra le necessità di una corretta informazione. Svapo Magazine non nasce tanto per decretare e recensire la sigaretta elettronica migliore, quanto per controbilanciare le illazioni e le falsità che si diffondono sulle e-cig. La gente reclama il diritto di potere affidarsi a una voce che sia serena ed obiettiva. Deve avere tutte le informazioni e gli elementi disponibili per poi operare una personale scelta.
Noi sosteniamo la teoria del minor danno: grazie alla nostra opera editoriale vogliamo far comprendere alle persone che vi è un prezioso alleato per scrollarsi di dosso il vizio delle sigarette. La nostra testata non ospita pubblicità, propone le novità legislative che riguardano il settore svapo, anche su scala internazionale.
Diamo spazio a ricerche, ma solo a quelle che vengono dalla branca degli approfondimenti indipendenti e non da quelli prezzolati. In più diamo voce a nostri “testatori” che provano i nuovi prodotti per farne una recensione. Siamo già punto di riferimento per l'utenza nonostante la nostra testata sia nata da neppure dieci mesi. Il nostro punto di riferimento è l'obiettività: Svapo Magazine deve essere un “faro” per il settore “svapo”, deve essere riferimento per quanti, imprenditori e semplici consumatori, vogliono un'informazione che sia libera e veritiera. Ben consapevoli di come ci muoviamo in un ambito delicato, che va a stretto braccetto con la tutela del bene principale: quello della salute.
Un grazie finale è quello che rivolgo a Arcangelo Bove per aver voluto Svapo Magazine e questa operazione verità. Nonché per aver voluto la mia persona alla guida. Ma la gratitudine dovrebbe essergli rivolta da parte di quanti hanno a cuore la tutela del benessere collettivo. Perché la sigaretta elettronica rappresenta la soluzione, la via di fuga da un mostro che fagocita, forte di troppe complicità, troppi milioni di vite, ogni anno.
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