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CRV - Consiglio veneto approva nuova legge su agriturismi

PressRelease

CRV - Consiglio veneto approva nuova legge su agriturismi

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Più posti letto, nuove quote di autoproduzione e ok ad asporto e a pasti a domicilio

14 settembre 2022, 07:04

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Consiglio veneto approva nuova legge su agriturismi: più posti letto, nuove quote di autoproduzione e ok ad asporto e a pasti a domicilio

(Arv) Venezia 13 set. 2022 –        Più posti letto, nuove tipologie di accoglienza e di servizio, sì al ‘take away’, alla consegna a domicilio e alla partecipazione a fiere ed eventi, no al catering: con la riforma approvata oggi dal Consiglio regionale cambiano le regole per gli agriturismi in Veneto. La legge, in gestazione dalla precedente legislatura vale a dire da quasi quattro anni, alla fine è stata approvata da maggioranza e opposizione, con voto unanime. Le strutture turistiche del settore primario (non solo quelle rurali, ma anche quelle del mondo della pesca) ora potranno avere fino a 45 posti letto al chiuso (rispetto ai 30 sinora riconosciuti) e massimo 60 se comprensivi anche di agricampeggio, dove l’accoglienza può avvenire in case mobili, roulotte, caravan, alloggi in botte, altane e capanne sugli alberi. Rientrano nel mondo dell’ospitalità rurale anche gli enoturismi e gli oleoturismi, ai quali si applicheranno le stesse regole degli agriturismi, insieme alle fattorie didattiche. Cambiano, inoltre, le quote di autoproduzione previste per la somministrazione di pasti, spuntini e bevande nelle imprese agrituristiche: scende dal 65 al 50 per cento la percentuale degli alimenti provenienza aziendale, quota che si dimezza per gli agriturismi di montagna; il 35 per cento dovrà contemplare prodotti territoriali di qualità provenienti da aziende agricole e artigiane che producono nel territorio regionale e potrà comprendere anche quote di autoproduzione; e non più del 15 per cento potrà provenire dal libero mercato. Novità anche per la somministrazione, che potrà avvenire non solo in loco, ma anche per asporto. Inoltre ad agriturismi, enoturismi, oleoturismi, aziende ittituristiche e pescaturistiche e alle fattorie didattiche sarà consentito di partecipare a fiere ed eventi dedicati alle eccellenze regionali: spetta alla Giunta definirne l’elenco. Il punto controverso nel dibattito finale è stata la possibilità di consentire agli agriturismi la consegna dei pasti a domicilio: possibilità che era prevista nella proposta iniziale della Giunta e nel testo licenziato dalle commissioni, ma poi messa a in discussione a seguito di un emendamento presentato all’ultimo dal relatore, a seguito di esplicite richieste provenienti da organizzazioni di categorie. Alla fine il punto di equilibrio, approvato dall’aula, è stato nel riconoscere agli agriturismi i servizi di asporto e di consegna a domicilio, ma “con l’esclusione delle attività di catering”.

La legge di riforma interviene inoltre in materia di classificazione, controlli e sanzioni, a seguito della riforma delle Province: saranno ora i Comuni ad occuparsi in maniera diretta del rispetto dei requisiti, mentre la Regione potrà svolgere monitoraggi a campione. Per il 2022 la Regione destinerà 10 mila euro per “progetti di promozione e valorizzazione e attività di studio, ricerca e sperimentazione.”

A dieci anni a dieci anni esatti dalla legge quadro regionale (lr 28/2012) che ha normato un settore che in Veneto attualmente vale il 2 per cento dell’offerta turistica e che conta 1580 imprese (di cui 1508 con alloggi per 16.505 posti letto complessivi) – ha spiegato il relatore di maggioranza ed ex assessore regionale all’agricoltura – le novità introdotte con questa riforma consentiranno alle imprese agricole di diversificare i servizi offerti, migliorare e ampliare l’offerta a clienti e turisti, integrare il reddito aziendale e valorizzare e far conoscere le produzioni enogastronomiche tradizionali e locali: in una parola, aiutare la ripartenza del settore dopo gli anni difficili della pandemia, senza creare alcune concorrenza alle offerte del settore alberghiero e della ristorazione. L’assessore regionale all’agricoltura e al turismo ha salutato la nuova legge come una “buona mediazione, che tiene conto delle necessità del territorio e degli interessi e aspettative sia delle imprese agricole che di quelle del turismo”. Di “gestione approssimativa del percorso della riforma” e di “compromesso al ribasso tra gli interessi contrapposti di due comparti” hanno parlato i consiglieri di opposizione, che tuttavia, pur evidenziando l’introduzione di ulteriori complicazioni per le imprese agrituristiche e l’assenza di un disegno strategico, hanno espresso voto favorevole alla legge al fine di aiutare lo sviluppo sostenibile di nuove forme di turismo e di impresa agricola.

Insieme al testo di legge l’aula ha approvato anche l’ordine del giorno, proposto dalla vicepresidente della commissione regionale turismo, che impegna la Giunta a sostenere e incentivare la costituzione di reti di impresa tra aziende agricole, agrituristiche e alimentari di qualità,

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