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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO
PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO
(Arv) Venezia 18 apr. 2023 - Nel corso della seduta odierna, il Consiglio regionale del Veneto ha approvato all’unanimità la Rendicontazione n. 145, illustrata in Aula dal Consigliere Marzio Favero (Lega-LV), ovvero la relazione dell’attività svolta nel 2022 dal Garante regionale dei diritti della persona, l’avvocato Mario Caramel, insediatosi il 28 luglio 2021.
Il Garante regionale dei diritti della persona è una figura prevista dallo Statuto del Veneto ed ha trovato specifica attuazione, da ultimo, con la L. Reg. n. 37/2013, che riunisce in un’unica figura le funzioni del difensore civico, del garante per l’infanzia e l’adolescenza, e del garante dei diritti delle persone private della libertà personale. Il Garante, come ha ricordato il Relatore Favero, opera principalmente con attività di moral suasion non avendo poteri autoritativi e sanzionatori, e partecipa a numerosi tavoli, coordinamenti, comitati e protocolli, con il supporto dei dipendenti del Consiglio regionale, di uno staff di supporto specialistico (a seguito di un accordo di cooperazione per le attività di comune interesse stipulato con l’Ulss 3 il 25 novembre 2021, in scadenza il 31 dicembre 2024) e si avvale di un Protocollo con l’Avvocatura regionale.
In sintesi, per quanto riguarda la difesa civica, al Garante sono pervenute, nel 2022, 457 istanze, di cui 138 riguardano il diritto di accesso. Per le attività relative alla tutela dei minori, nel 2022 sono state rivolte all’Ufficio 727 richieste di indicazione di nominativi di persone disponibili ad essere nominati tutore (270 in più rispetto al 2021, 702 dal Tribunale dei minorenni e 25 dai Giudici tutelari dei Tribunali ordinari) e sono state fornite 43 consulenze alle tutele in atto; nell’ambito dell’attività di ascolto istituzionale volta alla consulenza, mediazione e orientamento, sono stati 158 i fascicoli aperti nel corso dell’anno precedente, e hanno interessato 126 minori. In questa situazione si inserisce l’operatività della cd. Riforma Cartabia che dovrebbe portare all’istituzione del Tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie, prevista nel corso del 2024 con la scomparsa definitiva del Tribunale per i minorenni. L’attenzione si è inoltre soffermata sulla particolare situazione dei minori non accompagnati (il Veneto accoglie poco più del 4,1% del totale nazionale), a favore dei quali l’ufficio ha indicato un tutore volontario al Tribunale per i Minorenni per persone provenienti in numero maggiore dall’Ucraina (220) dall’Albania (124 rispetto ai 115 del 2021), dal Kosovo (90 rispetto ai 68 del 2021), accolti soprattutto nelle province di Padova e Venezia. Anche nel panorama nazionale i minori di nazionalità Ucraina sono la maggioranza. Per quanto riguarda i detenuti, il Garante ha proseguito nel 2022 il monitoraggio dei 9 Istituti Penitenziari del Veneto, incontrando personalmente i Direttori, i Comandanti, e gli operatori sanitari. Gli accessi agli istituti penitenziari sono finalizzati anche alla effettuazione dei colloqui che i detenuti richiedono al Garante regionale, fermo restando che principalmente le richieste di incontro sono rivolte ai Garanti Comunali, riuniti nel Coordinamento Veneto dei Garanti dei diritti delle persone detenute, coordinato dal Garante regionale, composto dai Garanti istituiti e nominati dai Comuni nel cui territorio è presente un istituto penitenziario. Nel 2022 i fascicoli aperti e trattati sono stati 59: 14 relativi alla Casa circondariale di Padova, 12 di Treviso, 7 di Vicenza, 5 di Belluno, 4 alla Casa di reclusione di Venezia, 3 alla Casa di reclusione di Padova, 3 alla Casa circondariale di Rovigo, 2 alla Casa di reclusione di Verona, 1 relativi alla Casa circondariale di Venezia, e 8 fascicoli relativi a persone in misure alternative, o in situazioni di generale ristrettezza di libertà personale. Nella relazione sono riportate alcune tabelle relative agli organici del Sistema Penitenziario in Veneto. In riferimento alla polizia penitenziaria, su un organico previsto di 1787 sono in realtà 1551 i poliziotti effettivamente presenti (con una differenza quindi di 236 unità). Sulla questione dei detenuti, il Relatore ha ricordato anche il tasso dei suicidi in carcere, 84 a livello nazionale, di cui 3 in Veneto.
Nel corso del dibattito sono intervenuti anche i Consiglieri regionali del Partito Democratico, Andrea Zanoni, che ha ripercorsi i temi della situazione delle carceri, del sovraffollamento, della carenza di personale, con particolare riferimento ai penitenziari minorili, auspicando in sintonia con le parole espresse dal Relatore, un maggiore approfondimento in Consiglio di queste problematiche, Anna Maria Bigon, sui temi dei minori non accompagnati, ed Erika Baldin (Movimento 5 Stelle).
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