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CRV - Consiglio Veneto vota il non passaggio all’articolato del Pdls n. 7

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CRV - Consiglio Veneto vota il non passaggio all’articolato del Pdls n. 7

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Il Pdls proponeva modifiche al nuovo Codice della strada

17 settembre 2024, 16:00

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Consiglio Veneto vota il non passaggio all’articolato del Pdls n. 7 “Modifica del Decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, 'Nuovo Codice della Strada'”

 

(Arv) Venezia 17 set. 2024 - Il Consiglio regionale del Veneto ha votato oggi (37 a favore, 9 contrari), il NON passaggio all’articolato del Progetto di legge statale n. 7, di cui è primo firmatario Andrea Zanoni (Pd), “Modifica del Decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, 'Nuovo Codice della Strada'”.
La Seconda commissione, in cui il provvedimento era incardinato, aveva già deliberato a maggioranza la proposta al Consiglio di non passaggio all’esame dell’articolato della proposta di legge statale che prevede una modifica del Codice della Strada per consentire anche ai presidenti di Regione di adottare misure di limitazione del traffico nel caso l’inquinamento dell’aria raggiunga livelli di allarme sanitario. Questo per rendere gli interventi applicabili in contemporanea e in modo omogeneo su tutto il territorio regionale.
Il Relatore per l’Aula, il consigliere della Lega- LV Gabriele Michieletto, ha spiegato il motivo della proposta di non passaggio all’articolato del Pdls 7, in quanto giudicato “inutile”.
Per il Relatore “limitare il traffico veicolare non contiene in alcun modo le emissioni di PM10, basti pensare al periodo della pandemia, quando per le strade non circolava nessuno, ma si erano ugualmente registrati picchi di emissioni inquinanti. Limitare il traffico, oltre a non servire a nulla, determina costi elevati per la comunità e incide pesantemente sulla libertà personale”.
Il Correlatore Zanoni ha spiegato il contenuto della proposta normativa, che “nasce dall’esigenza di aumentare la qualità dell’aria, in armonia con le indicazioni provenienti dall’Europa, contrastando con maggiore efficacia l’inquinamento, particolarmente grave nella Pianura Padana, con livelli di emissione di PM10 che spesso superano i limiti di legge e che hanno esposto il nostro Paese a procedure di infrazione”. Zanoni ha chiarito che la proposta di legge in esame attribuisce “anche ai presidenti di Regione il potere di adottare limitazioni del traffico, che a tutt’oggi ricadono solo sotto la responsabilità dei Sindaci, in presenza di livelli elevati di PM10, per rendere i relativi provvedimenti omogenei su tutto il territorio, quindi più efficaci, sotto una unica regia regionale”.
In sede di discussione generale, Stefano Valdegamberi (Misto) ha ricondotto l’inquinamento dell’aria nella Pianura Padana “alla particolare conformazione (catino) della stessa” e ha confutato il fatto che l’inquinamento incide negativamente sulla salute umana, citando i dati sulla vita media della popolazione residente. “La principale causa dell’inquinamento atmosferico è rappresentata dalle emissioni prodotte dalle abitazioni. Ricorriamo piuttosto alla geotermia”, ha aggiunto.
Renzo Masolo (Europa Verde) ha accusato la maggioranza di “esprimere un ‘no’ ideologico”, riferendosi alla proposta di non passaggio all’articolato. “Non capisco il motivo logico per cui si respinga questa proposta normativa che vuole limitare il traffico quando c’è bisogno di farlo, rendendo più efficace il contrasto all’inquinamento dell’aria, attribuendo le relative competenze anche alle Regioni”.
Per Joe Formaggio (FdI) “la competenza di limitare il traffico deve rimanere in capo esclusivamente ai Sindaci”.
Stefano Giacomin (Lega-LV) ha evidenziato come il blocco del traffico, almeno che non sia totale, non è efficace nel contrastare l’inquinamento. “La proposta in esame è ipocrita, lasciamo da parte le ideologie e individuiamo obiettivi reali da perseguire, che siano veramente efficaci”. Sulla stessa linea Marzio Favero (Lega-LV) per il quale, piuttosto di introdurre nuovi divieti, per gestire un territorio che ormai è profondamente cambiato, si dovrebbe pensare a una riorganizzazione dei flussi di traffico in ottica metropolitana.
Francesca Zottis (Pd) è intervenuta per rimarcare come “con questo provvedimento non si tolgono competenze ai Sindaci, ma in determinate condizioni esse si attribuiscono anche ai presidenti di Regione, con l’obiettivo di rendere più efficaci gli interventi limitativi delle emissioni inquinanti, in accordo con i Sindaci stessi”.
Anche Anna Maria Bigon (Pd) ha voluto precisare come il provvedimento in esame abbia “il fine di evitare le limitazioni al traffico ‘a macchia di leopardo’, quindi poco efficaci, coordinandole sotto la regia regionale”.
Marco Zecchinato (Lega- LV) ha giudicato “superflua la proposta normativa, in quanto esiste già un coordinamento sovra comunale relativo ai Piani di tutela e risanamento dell’aria”. Anche per Giuseppe Pan (Lega- LV) la proposta normativa non è necessaria, argomentando così “il voto favorevole al non passaggio agli articoli”.
Arturo Lorenzoni (Portavoce opposizione) ha invece rimarcato “l’importanza di un provvedimento che coordina le azioni per contrastare le emissioni nocive nell’atmosfera, rendendole più efficaci”.

 

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