(di Isabella Maselli)
(ANSA) - BARI, 30 DIC - "Lo Stato con me ha perso perché ad
andare via da Bitonto è stato un uomo perbene mentre quei
criminali sono rimasti lì". In una lettera inviata all'ANSA, il
testimone di giustizia Gennaro Ciliberto, ex referente pugliese
dell'associazione "Cittadini contro le mafie", commenta
l'agguato di questa mattina in cui è morta una anziana, colpita
da un proiettile durante un inseguimento tra criminali nella sua
città, a pochi passi dal quartiere in cui viveva prima di essere
costretto ad andare via per le minacce subite. Ciliberto ricorda
di essere stato "minacciato più volte a Bitonto", di aver
"denunciato quei criminali, ma - racconta - dopo 4 anni nulla é
cambiato. Non vedere cosa accade a Bitonto è come essere
complici".
"Ora piangiamo una vittima innocente - scrive l'uomo - ma
tutti sono colpevoli di quel degrado". Ciliberto parla di "un
centro storico a due facce, dove la criminalità la fa da padrona
e dove troppo spesso l'omertà è un regola".
"Se è vero che i proiettili sono vaganti - continua - a
sparare è la mano del criminale, dell'uomo che sempre più
spavaldo e spregiudicato incute terrore e distruzione.
Tristemente a Bitonto, e non solo, sono anni che questi
miserabili criminali si separano per strada, sfrecciano su moto
o bici elettriche modificate sotto gli occhi di un popolo
impaurito che ne è ostaggio".
Il testimone di giustizia parla quindi di "criminalità in
guerra" e di "un effetto emulazione che coinvolge anche i
giovanissimi che 'viaggiano' già armati, consapevoli di saper
sparare". Ciliberto fa infine un appello a chi oggi ha sparato
uccidendo l'84enne: "Consegnati alle forze di polizia, fallo
presto, perché non si può distruggere la vita di un innocente e
il futuro di Bitonto".(ANSA).