È già formalmente figlio di due donne
in Inghilterra il bambino sul cui atto di nascita dovrà
pronunciarsi tra qualche giorno il Tribunale Civile di Bari.
La vicenda comincia nell'agosto 2017. Il bambino, figlio
biologico di una donna inglese, viene dichiarato e registrato al
momento della nascita, nel Regno Unito, come figlio della coppia
omosessuale (l'altra donna è italiana). Al trasferimento della
coppia a Bari, giunge al Comune, tramite Ambasciata, la
richiesta di trascrizione dell'atto per ottenere la cittadinanza
italiana. Il Comune, come delegato del Governo, chiede un parere
al Ministero dell'Interno che inizialmente non risponde. Il
Comune, che ha un termine entro il quale accettare o respingere
la richiesta, decide di registrare l'atto di nascita ritenendo
prevalente l'interesse del minore. All'inizio di marzo 2018,
poi, arriva la nota del Ministero, secondo la quale l'atto non
era trascrivibile. A quel punto l'ufficiale di Stato civile del
Comune, che non è legittimato per legge a cancellare la
trascrizione, trasmette gli atti alla Procura. Dopo alcuni mesi
la magistratura barese, preso atto della situazione, chiede al
Tribunale di cancellare l'atto.
Nel giudizio vengono citati la famiglia, il Ministero e il
Comune di Bari, il quale, su decisione della Giunta, decide di
costituirsi sostenendo la tesi della validità della
trascrizione. La questione sarà discussa in udienza il prossimo
2 aprile.
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