Per il quinto giorno consecutivo
sta proseguendo il presidio alle portinerie dello stabilimento
siderurgico ArcelorMittal di Taranto dalle ditte dell'indotto
che rivendicano il pagamento delle fatture. Confindustria, dopo
un incontro con l'azienda, ieri aveva parlato di pagamenti agli
autotrasportatori nella quasi totalità della platea per il 70%
del fatturato, e per le altre articolazioni dell'indotto
nell'ordine di circa il 50%, auspicando "il soddisfacimento
graduale, nelle prossime 24/48ore, della totalità dei fornitori
del pagamento del 100% delle fatture scadute e non dell'intero
fatturato".
Gli imprenditori che partecipano al presidio sostengono
invece che finora "sono arrivati pochissimi avvisi di pagamento"
e si dicono "disorientati".
Le aziende dell'indotto "stanno cercando di governare una
situazione - ha sottolineato il presidente di Confindustria
Taranto, Antonio Marinaro - di esasperazione da parte dei loro
dipendenti in attesa delle mensilità loro spettanti. Oltre a
questo aspetto, le imprese rivendicano una identica valenza di
fronte all'azienda siderurgica e respingono la suddivisione
operata dalla stessa Ami fra aziende ritenute strategiche ed
altre non strategiche". Una catalogazione "che - aggiunge -
anche da parte di Confindustria viene ritenuta non accettabile
in quanto tutte le nostre aziende sono da ritenersi strategiche,
al di là del loro ambito di attività e della loro dimensione".
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