Con le accuse di intermediazione
illecita, sfruttamento del lavoro, impiego di lavoratori
stranieri privi del permesso di soggiorno, sette persone sono
state arrestate dai carabinieri a Manfredonia, Zapponeta, Matera
e nella provincia Monza Brianza. L'operazione riguarda
l'indagine denominata 'Caronte', nome che deriva - spiegano i
carabinieri - dall'obolo che i braccianti, quasi tutti abitanti
nella baraccopoli di Borgo Mezzanone, erano costretti a pagare
per essere accompagnati "nell'inferno dei campi ardenti a bordo
di automezzi fatiscenti e illecitamente modificati per
consentire l'alloggiamento di un numero superiore di persone".
I militari hanno eseguito una misura cautelare emessa dal
gip di Foggia: oltre agli arresti (due in carcere e cinque ai
domiciliari) sono stati notificati due divieti di dimora e
quattro misure interdittive. Il gip di Foggia ha inoltre
disposto il sequestro preventivo delle sedi operative, dei beni
mobili e immobili, e l'assoggettamento al controllo giudiziario
di due aziende agricole (il cui fatturato annuo raggiunge circa
i 10 milioni di euro), riconducibili ad alcuni dei soggetti
destinatari della misura cautelare.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Foggia, si sono
avvalse dell'ausilio di personale dell'Oim-Organizzazione
internazionale per la Migrazioniì, e del progetto 'Supreme1' che
ha messo a disposizione un mediatore culturale.
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