I carabinieri hanno eseguito a
Trinitapoli, nel nord Barese, sette misure cautelari personali
(divieti di dimora) nell'ambito dell'inchiesta 'Black out',
coordinata dalla Procura di Foggia. Si tratta di uomini di età
compresa tra i 20 e i 40 anni, tutti di Trinitapoli e con
precedenti. Per i sette indagati l'accusa è detenzione a fini di
spaccio di sostanze stupefacenti. L'attività investigativa è
iniziata nel novembre di due anni fa dopo il ritrovamento di un
ingente quantitativo di droga nel quartiere chiamato 'Case
maledette'. Dopo il sequestro, i carabinieri di Trinitapoli
hanno approfondito l'attività di controllo attraverso
appostamenti, pedinamenti e osservazione del territorio
riscontrando che il rione era "punto nevralgico" per lo spaccio
di droga. L'operazione è stata denominata 'Black out' perché "ha
di fatto spento le attività illecite del gruppo", spiegano gli
inquirenti.
In oltre 12 mesi di indagini, sono stati accertati 700
episodi di spaccio, 12 persone sono state denunciate per
detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, altre 31
per favoreggiamento personale mentre in 20 sono stati segnalati
alla Prefettura come assuntori, abituali o saltuari, di droga.
Nel corso dei controlli, un uomo è stato denunciato perché
trovato in possesso di 8 proiettili calibro 9 e di un fucile
balestra senza matricola. L'esecuzione dei provvedimenti firmati
dal gip del tribunale di Foggia è stata svolta da 50 carabinieri
del comando provinciale di Barletta-Andria-Trani supportati dei
reparti specializzati dello squadrone eliportato carabinieri
Cacciatori Puglia, del nucleo cinofili di Modugno e dell'11esimo
reggimento Puglia.
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