Nel primo semestre del 2024 in Puglia
sono stati attivati 635.237 contratti di lavoro, di questi solo
il 40 per cento ha coinvolto le donne e solo il 37,7 per cento
gli under 34. I rapporti di lavoro part time sono il 25,1 per
cento del totale. Gli altri, la maggior parte, a tempo
determinato. I dati sono stati resi noti questa mattina da Cgil
e Uil Puglia, nel corso della presentazione dello sciopero
generale del 29 novembre. Presenti i segretari regionali di Cgil
e Uil, Gigia Bucci e Gianni Ricci.
Nello stesso arco di tempo, i contratti cessati sono stati
491.454: sono tutti a tempo determinato. La maggior parte, il
43,3 per cento, di durata fino a trenta giorni. A preoccupare i
sindacati sono anche le differenze di genere: le donne occupate
fra 35 e 49 anni in Puglia sono il 49 per cento, contro il 79
per cento degli uomini. Nella stessa fascia di età le donne
senza lavoro sono il 13 per cento, contro l'8 per cento degli
uomini.
Cgil e Uil evidenziano anche il problema della povertà
salariale: in Puglia la paga media settimanale è di 483 euro,
quella nazionale è di 562. In questo quadro, il 42,5 per cento
degli occupati nei settori privati vive con un salario medio
lordo annuale di 10mila euro o meno. Mentre l'8,5 per cento
delle famiglie afferma di arrivare a fine mese con grande
difficoltà. Ragioni queste che porteranno i sindacati in piazza
il 29 novembre. L'appuntamento a Bari è in piazza Massari dalle
9.30.
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