Super favoriti della vigilia, Mahmmod & Blanco vincono il 72/o Festival di Sanremo con Brividi, che è già al top della classifiche mondiale dello streaming e che di diritto rappresenterà l'Italia al prossimo Eurovision Song Contest a Torino. E' la vittoria della generazione Z e delle scelte artistiche di Amadeus che ha saputo intercettarne gusti e tendenze. Ma il podio è anche il suggello di un festival che va oltre le barriere tra le generazioni: al secondo posto si classifica Elisa, con O forse sei tu; al terzo l'eterno ragazzo Gianni Morandi con Apri tutte le porte, scritto per lui da Lorenzo Jovanotti con cui ha regalato al pubblico una performance memorabile nella serata delle cover.
A illuminare la serata finale è la leggerezza di Sabrina Ferilli, che sul palco è venuta senza monologhi, ma con la sua storia, e rivendica in nome di Calvino una scelta che "non è superficialità". L'altro momento intenso della serata è l'elogio della gentilezza di Marco Mengoni, che con Filippo Scotti legge la Costituzione, porta i versi di Franco Arminio, ricorda agli hater che "la tastiera può essere un'arma e va usata con cura". Ironia, modi diretti, eleganza sobria in voile cipria e poi nero, Ferilli scherza sulla resistenza di Amadeus ("Con le tue maratone surclassi Mentana a sinistra", "la forza tua ce l'hanno in tre: Iva Zanicchi, Gianni Morandi e Mattarella"), poi si prende il suo spazio e premette: "Non ho monologhi stasera. Sono stati due anni molto duri, monologhi ce ne siamo fatti anche tanti, molti temi anche fra i più belli sono stati già toccati dalle mie bravissime colleghe". Tanti ce ne sarebbero, le famiglie, le donne che lavorano, gli uomini che hanno troppo potere, la bellezza interiore, le dipendenze amorose, il femminismo, la body positivity, l'inclusione, "ma io penso che per parlare di questi argomenti bisogna che lo faccia chi ci si sporca le mani, e da palcoscenici meno scintillanti di questo. Sono molto rispettosa delle competenze altrui. E invece sui social non c'è persona che non faccia un commento su qualsiasi cosa", riflette. "Ma perché la presenza mia deve per forza essere legata a un problema? Io sto qua per il mio lavoro, le mie scelte, la cosa migliore che mi poteva accompagnare su questo palco è la mia storia, credo che sia la cosa più bella che possa accompagnare le donne ovunque". "Ho scelto la strada della leggerezza", rivendica l'attrice citando Calvino: "In tempi così pesanti bisogna planare sulle cose con un cuore senza macigni, la leggerezza non è superficialità".
Da DRUSILLA FOER a ORNELLA MUTI a SABRINA FERILLI
Da FIORELLO a CHECCO ZALONE
Dai MANESKIN a JOVANOTTI a CESARE CREMONINI a LAURA PAUSINI
Da ROBERTO SAVIANO a MARIA CHIARA GIANNETTA che ha portato sul palco i suoi coach non vedenti per Blanca a LORENA CESARINI con il suo monologo contro il razzismo