Il fuoco oggi ha concesso una tregua, dopo quasi quattro giorni di emergenza. Non è ancora stato domato del tutto il gigantesco rogo divampato nel Montiferru, in provincia di Oristano, con le squadre a terra di Corpo forestale, Protezione civile, Vigili del fuoco e volontari in campo sin dalle prime ore del mattino e i mezzi aerei a bonificare le zone attraversate dalle fiamme. Il nemico numero uno, ora, è il vento, soprattutto il temuto maestrale che con le sue raffiche potrebbe ridare vigore ai focolai. Intanto sono partite le indagini del Corpo forestale per individuare le cause e verificare se dietro gli incendi ci sia la mano dell'uomo. Al momento la Procura di Oristano non ha ricevuto alcuna informativa e nessun fascicolo è stato aperto. Da quanto si apprende, il rogo principale, quello partito da Bonarcado e Santu Lussurgiu che si è poi spostato per chilometri divorando il Montiferru, sarebbe partito per cause accidentali: un'auto ha preso fuoco lungo la Provinciale 15 a Bonarcado e ha innescato un primo rogo. Le fiamme inizialmente sono state spente, ma a causa del vento e delle alte temperature alcune ore dopo hanno ripreso vigore, propagandosi velocemente. In attesa della conta dei danni, oggi in Sardegna è arrivato il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio per un vertice con il presidente della Regione Christian Solinas e l'assessore all'Ambiente con delega alla Protezione civile Gianni Lampis. "Oggi la situazione è migliorata per la parte dell'incendio che ha riguardato l'Oristanese, quindi viviamo una tregua, ma ci attendono giornate complicate perché domani il vento riprenderà", ha detto Curcio dando "atto dell'ottima organizzazione della Regione sarda su un evento complicato che ha visto coinvolti centinaia di uomini da terra e un numero elevato di mezzi aerei integrati con mezzi francesi e greci, secondo il meccanismo previsto dalla Ue". Anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, non ha voluto far mancare la sua solidarietà alla Sardegna, telefonando al governatore Solinas "per esprimere solidarietà e vicinanza, avere notizie aggiornate e per trasmettere i ringraziamenti a coloro che si sono adoperati per contrastare gli incendi". E se lo stesso Curcio ha sottolineato che "il fatto che nessuno si sia fatto male è già un successo", per il mondo agropastorale è stata una strage, con centinaia di galline, pecore, mucche e cavalli morti tra le fiamme. Subito è scattata la macchina della solidarietà, con la consegna del foraggio per l'alimentazione agli animali sopravvissuti nelle aziende dove le scorte sono state distrutte dal fuoco. L'iniziativa è della Coldiretti, impegnata in un'azione di monitoraggio dei danni e di assistenza alle famiglie degli agricoltori colpiti. Decine di camion e trattori hanno già raggiunto il Montiferru, da ogni parte dell'Isola, per consegnare il foraggio, e aiuti sono in arrivo anche dai colleghi allevatori di Sicilia e Lazio.
ROGHI ANCHE IN SICILIA - Ad Erice (Trapani) un vasto incendio sta divorando il verde sul lato Nord della montagna. I danni sono ingenti. Le fiamme hanno anche raggiunto la costa nella zona di Bonagia. Altri roghi vengono segnalati in Sicilia nei monti Sicani e ad Alcamo nel Trapanese. È tuttora in corso a Burgio, nell'Agrigentino, un vasto incendio che da ieri sta interessando una vasta area del "Bosco dei Sicani", polmone verde di quasi 6 mila ettari, tra i più rinomati in Sicilia. Al lavoro dalle prime luci dell'alba anche due Canadair. Il sindaco di Burgio Franco Matinella ha lanciato un appello alla cittadinanza affinché segnali alle autorità l'eventuale avvistamento di eventuali piromani contro "l'ennesimo, vergognoso e disgustoso spettacolo offerto da chi non sa fare a meno di bruciare intere macchie di verde e mandare in fumo ettari ed ettari di bosco".
BRUCIA LA VAL PESCARA - Dopo una tregua di alcuni giorni, le fiamme le elevate temperature hanno riportato gli incendi in Val Pescara. Dalla tarda serata di ieri e per tutta la notte i vigili del fuoco hanno lavorato per due roghi di vaste dimensioni che si sono sviluppati nelle zone di Torre de Passeri e Pietranico e poi più a sud verso Scafa. Diverse le squadre al lavoro anche dei Distaccamenti provinciali, per circoscrivere le fiamme. In mattinata avviate le operazioni di bonifica.
ITALIA SPEZZATA IN DUE - Il maltempo spezza l'Italia in due con grandine, vento e nubifragi che devastano campi, vigneti, frutteti e stalle al Nord, mentre al Sud ortaggi e agrumeti sono senza acqua dopo tre mesi senza piogge significative con il caldo che ha favorito il divampare degli incendi dalla Sardegna alla Puglia fino in Sicilia. A rilevarlo è un monitoraggio della Coldiretti sull'ultima ondata di maltempo e caldo tropicale che si è abbattuta sulla penisola con effetti- sottolinea l'organizzazione agricola - opposti ma egualmente distruttivi con milioni di euro di danni.