Super lavoro per i presidi e tante assenze nel giorno del ritorno a scuola dei circa 200mila studenti sardi. Molte le classi vuote o ridotte a poche presenze: migliaia di ragazzi delle superiori scelto di protestare per chiedere la Dad almeno per due settimane.
"L'adesione alla mobilitazione è stata massiccia dal nord al sud dell'isola - spiega all'ANSA Alessandro Frongia, del coordinamento dei rappresentanti di istituto -. Non possiamo andare in piazza per non creare assembramenti, ma ci stiamo muovendo con lettere alla Regione e al ministero dell'Istruzione per chiedere risposte e chiarimenti. Noi vogliamo andare a scuola, ma in sicurezza".
In questi giorni promosso un sondaggio compilato da quasi 20.000 studenti. "Circa il 93% - si legge in una nota - è dell'idea di posticipare il rientro a scuola in presenza alla fine di gennaio, per ovvi motivi: sperano che i contagi si abbassino e desiderano adottare una soluzione più sicura, come la Dad, almeno per questo periodo". Tra le richieste della consulta provinciale degli studenti anche la fornitura di mascherine Ffp2 per gli alunni.
Giornata impegnativa anche per i dirigenti scolastici. "Non ci sono stati - spiega all'ANSA il presidente dell'associazione presidi Massimo Depau - grandissimi problemi, ma senza dubbio il lavoro per le scuole aumenta con le nuove disposizioni: ogni classe ha una sua situazione particolare che necessità interventi su misura".
I dirigenti scolastici stanno, infatti, intervenendo con comunicati ad hoc per spiegare alle classi le misure da adottare: diverse a seconda che ci siano una, due o tre e oltre casi di positività. Si va dall'obbligo della mascherina Ffp2 all'autosorveglianza sino alla Dad. Assenze anche tra i docenti.
Ci sono dei casi di no vax anche in Sardegna: per loro ingresso vietato a scuola. Poi si aggiungono i casi degli insegnanti positivi rimpiazzati da supplenti e sostituti.
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