A un anno e mezzo di distanza dall'istituzione del limite di 30km orari nelle vie del centro abitato, Olbia rivendica il primato nazionale della bassa velocità nella mobilità urbana. Un esempio seguito da altri Comuni in Italia, e ora annunciato anche da Bologna, prima fra le grandi città della Penisola. Nella città del nord est Sardegna il limite dei 30 km orari è in vigore dall'1 giugno 2021, una data che ha fatto di Olbia l'antesignana di una mobilità urbana sostenibile e sicura.
"È stata una decisione presa con il duplice obiettivo di aumentare la sicurezza per le persone e di consolidare un nuovo concetto di mobilità urbana sempre più ecosostenibile. E ci fa piacere che la nostra scelta, adottata in linea con quelle di centri importanti a livello europeo, sia stata un esempio per altre città italiane", afferma il sindaco Settimo Nizzi. L'istituzione del limite a 30km orari alla lunga ha dato ragione alla Giunta comunale, inizialmente molto criticata dagli automobilisti.
"Per il primo anno abbiamo accompagnato i nostri cittadini affinché si abituassero al cambiamento, lasciando da parte le sanzioni - spiega il primo cittadino - Dopo le contestazioni iniziali, la situazione si è capovolta. Adesso sono le persone a chiamarci per sollecitare controlli e interventi per chi non rispetta la norma. Finora sono poche decine i casi di automobilisti fermati e puniti dopo la rilevazione del telelaser". "Insomma - chiarisce Nizzi - la popolazione sta capendo quanto sia importante rallentare la circolazione e questo ci dimostra che quella che abbiamo cominciato a percorrere sia la strada giusta".
E sempre nell'ottica della mobilità sostenibile, Olbia ha anche un altro primato: da marzo 2022 è la prima città italiana ad aver adottato il Pediplan e il Biciplan, entrambi facilitati proprio dalla città 30, e studiati per favorire e sviluppare gli spostamenti a piedi e in bicicletta nella vita di ogni giorno, per andare al lavoro o a scuola.
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