È alta l'attenzione e resta forte la preoccupazione dei lavoratori metalmeccanici delle ditte d'appalto che operano all'interno della Portovesme Srl. Questa mattina è stata molto affollata l'assemblea convocata dai sindacati di categoria per illustrare gli esiti dell'incontro con la Regione e l'azienda, che si è concluso con lo slittamento della cassa integrazione fino al 28 febbraio e l'apertura di canali per la definizione di un accordo sul prezzo dell'energia tra l'azienda e i principali player dell'energia.
"Come le altre è stata un'assemblea senza conclusioni, si trattava di un aggiornamento - ha riferito Franco Bardi, Fiom Cgil - siamo in attesa di capire come evolveranno le interlocuzioni dell'azienda sul prezzo dell'energia". I circa seicento operai dell'indotto restano col fiato sospeso perché per alcuni reparti era stato già definito il percorso che tra sei giorni, il 31 gennaio, avrebbe portato allo stop. "Finché non si vedrà la definizione di un accordo che dia competitività alla fabbrica resteremo in allerta", ha concluso Bardi.
Dopo la riunione di due giorni fa a Cagliari l'azienda ha sottoscritto un verbale attraverso cui si impegna a sospendere fino al 28 febbraio qualsiasi incremento della cassa integrazione per i lavoratori e in caso di accordo sui costi dell'energia a riprendere l'attività degli impianti.
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