La Sardegna sogna il suo piccolo
Cern: Lula può diventare, in piccola scala, come la periferia di
Ginevra. Ne sono fortemente convinti i promotori della
candidatura italiana, nell'ex miniera di Sos Enattos, per la
realizzazione dell'Einstein Telescope, il gigantesco
interferometro sotterraneo triangolare per la ricerca delle onde
gravitazionali che si sono riuniti oggi a Cagliari in un evento
organizzato dal Mur in collaborazione con la Regione Sardegna e
l'Istituto nazionale di fisica nucleare.
"Questa infrastruttura porta con sé uno sviluppo sì
scientifico, tecnologico e industriale, ma anche sociale perché
determina un radicamento sul territorio di una nuova
popolazione: quella di centinaia di scienziati e delle loro
famiglie, che avranno nuove esigenze e perciò porteranno uno
sviluppo economico e sociale del territorio coinvolto", spiega
all'ANSA Michele Punturo, ricercatore della sezione di Perugia
dell'Infn e coordinatore scientifico di Etic, il consorzio
scientifico che si occuperà degli aspetti legati allo studio
delle tecnologie necessarie a ET, all'infrastruttura di calcolo,
dalla scienza osservativa alla caratterizzazione dei siti
candidati a ospitare l'osservatorio.
"Lo abbiamo visto in tante altre occasioni, come per il Cern
di Ginevra che ha contribuito allo sviluppo di aree che prima
non erano così sviluppate - chiarisce - Cambiando scala, più in
piccolo, Lula avrà un centro di ricerca avanzato, unico in
Europa e nel mondo e che avrà un fortissimo impatto, attraverso
uno sviluppo sostenibile che pensa ai nostri figli e alle future
generazioni e che lascerà qualcosa di duraturo nel tempo".
Per il ricercatore a capo del progetto finanziato con 14
milioni di euro del Pnrr, l'Italia ha "abbastanza da temere"
nella competizione con il consorzio costituito da Olanda, Belgio
e Germania per ospitare il telescopio nella regione del
Mosa-Reno, vicino alla città belga di Eupen, "ma nel sito del
Nord Europa - precisa Punturo - non c'è lo stesso silenzio
sismico e antropico come nel cuore della Sardegna e noi siamo
forti dal punto di vista scientifico. Serve, però, la
collaborazione della società civile e del livello politico".
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