"Serve buonsenso, serve un passo indietro su Truzzu. Se in Sardegna Solinas non va più bene e i motivi sono sconosciuti, anche nelle altre regioni bisognerà rivalutare i candidati presidenti. Secondo me la scelta più normale è la continuità". Lo ha detto il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, secondo cui voler candidare qualcuno in più del proprio partito "non è una motivazione, ma un capriccio".
"Ci aspettiamo - ha aggiunto - che FdI arrivi a chiudere sui candidati uscenti e faccia iniziare la campagna elettorale a Marsilio come a Solinas".
"Immagino che prima o poi - ha proseguito - ci sarà un tavolo di centrodestra con i leader dove si dirimerà la questione delle candidature per le regionali. A oggi non è previsto nessun tavolo sulle candidature né dei delegati di partito né dei leader che però ci sarà".
"Per noi il candidato presidente in Sardegna rimane Solinas, perché è l'uscente - ha chiarito il vicesegretario della Lega -. Come nelle altre regioni dobbiamo andare in continuità, perché la squadra che vince non si cambia. Non capiamo il motivo per cui il partito di maggioranza relativo abbia presentato un candidato alternativo in Sardegna quando ha amministrato nella giunta di centrodestra per cinque anni senza mai sollevare una problematicità. Se non ci sono motivi politici non capisco che logica ci sia nel proporre un candidato alternativo, è uno strappo".
"Spero si arrivi all'unità del centrodestra che è un valore per poter vincere le elezioni amministrative e regionali. Però serve buonsenso, serve un passo indietro su Truzzo - ha aggiunto Crippa -. Noi non vorremmo andare da soli con Solinas. Vorremmo andare con Solinas e il centrodestra, come vorremmo andare con Marsilio e il centrodestra. Se in Sardegna Solinas non va più bene per motivi sconosciuti, bisognerà rivalutare i candidati presidenti. È un problema, perché poi si ritarda la campagna elettorale e i cittadini rischierebbero di non capire".
Secondo il leghista, "non va bene ripercuotere sulle regioni equilibri e poteri di forza, quello si riflettono sul governo non sulle regioni. Quando noi avevamo il partito di maggioranza relativa non abbiamo chiesto la Liguria, dove c'era come uscente Toti. Ci siamo presi il Friuli Venezia Giulia dove era uscente la Serracchiani, ci siamo presi l'Umbria e la Sardegna dove c'era uscente il centrosinistra: il coraggio e l'ambizione è andare a battere il centrosinistra nelle regioni che amministra.
L'anno prossimo ci sono quattro regioni al voto in cui amministra il centrosinistra, è lì che bisogna proporre gli uomini migliori per vincere. FdI - ha concluso - è forte, ha tanti ministri, ha il presidente del Consiglio. Nelle regioni, se ci sono governatori bravi si va avanti su quelli".
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