Un nuovo impianto sperimentale
che converte l'anidride carbonica in metano, attraverso un
processo che permette di conservare l'energia. A Cagliari la
realizzazione del progetto per Sardegna Ricerche. L'azienda
ideatrice, la Res Italia, è invece di Ravenna.
L'impianto è costituito da un reattore dove crescono dei
ceppi batterici specializzati che si nutrono di anidride
carbonica e idrogeno (prodotto dall'idrolisi dell'acqua).
Attraverso il processo si può passare da un surplus di energia
solare, non immagazzinabile a lungo termine in batterie, a
metano, risorsa energetica tipicamente stoccabile e conservabile
senza complicazioni enormi. Una delle sfide più importanti -
spiega l'azienda - che dovrà affrontare l'umanità nei prossimi
anni sarà quella del conservare l'energia rinnovabile. Lo
stoccaggio nel breve termine è relativamente semplice, come il
suo utilizzo istantaneo. Si complica, e di molto, la gestione
sul medio o lungo termine. Ci sono picchi di surplus che non
sono facili da distribuire lungo la rete elettrica
istantaneamente: le batterie non bastano più, ce ne vorrebbero
di gigantesche e sarebbero molto costose anche nella gestione.
"Il processo di metanazione biologica è noto da tempo, ma
certamente è unico nel suo genere l'impianto che abbiamo
realizzato in collaborazione con Sardegna Ricerche, dove è
attivo un progetto di circolarità energetica ben integrato con
altri impianti che avevamo installato negli anni passati -
spiega il ceo di Res Italia, Davide Bersani - Ma le applicazioni
che prevediamo possibili, attraverso questo processo, sono
davvero innumerevoli se pensiamo solo che si utilizza un
inquinante come l'anidride carbonica per produrre energia
rinnovabile. Il nostro obiettivo è quello di sviluppare
soluzioni tecnologiche che consentano di affrontare e risolvere
problematiche energetiche ed ambientali, garantendo uno sviluppo
sostenibile nei relativi settori di intervento".
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