"Quella del voto utile è una
bugia stantia, per cercare di nascondere il progressivo crollo
di consensi suo e della sua coalizione". Così Renato Soru
replica ad Alessandra Todde, entrambi candidati nell'area di
centrosinistra alle regionali di domenica 25 febbraio in
Sardegna.
Todde questa mattina in un programma radiofonico, ancora una
volta, ha sostenuto che "i voti per Renato Soru sono voti per
Paolo Truzzu. La legge elettorale sarda non perdona. Nel 2014
disse che ogni voto per Michela Murgia era un voto tolto al
centrosinistra, quello che lui diceva allora è valido nel 2024".
Immediata la risposta di Soru: "Le destre non si battono
chiedendo agli elettori di inghiottire imposizioni esterne,
intrighi e spartizioni spudorate - sottolinea in una nota - si
sconfiggono con idee e progetti alternativi. E Todde e i suoi
non ne hanno. Distraggono gli elettori con i siparietti di
Giuseppe Conte, il trasformista per eccellenza. Ieri con Salvini
a speronare le navi dei più poveri in cerca di salvezza nel
Mediterraneo, oggi finto leader della sinistra, domani chissà".
"Todde è la prestanome delle vecchie facce che hanno
governato e sgovernato la Sardegna negli ultimi 15 anni -
prosegue il fondatore di Tiscali ed ex presidente della Regione
- quelle degli accordi sottobanco e delle mancette clientelari.
È una donna usata da una classe politica di uomini per fingere
novità e cambiamento inesistenti". E ancora: "È la viceré
inviata da Roma a mantenere mansueta e asservita la Sardegna. È
quella pronta a tutto, anche a scomodare una defunta che non può
risponderle pur di giustificare le sue strumentalizzazioni",
conclude riguardo al riferimento di Todde sulla scrittrice
scomparsa.
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