"Non si tratta di critiche, sono
considerazioni, le avrei fatte anche io per quanto riguarda uno
'straniero' nel territorio sardo, ma vi ricordo che alcune delle
patologie più gravi, vedi cancro e diabete, non sono tanto
diverse tra territorio sardo e quello nazionale". Risponde così
il nuovo assessore della Sanità della Regione Sardegna, in quota
M5s, Armando Bartolazzi, oncologo romano di 63 anni, già
sottosegretario del ministero della Salute, alle domande dei
giornalisti sulle critiche arrivate dall'opposizione rispetto
alla scelta di un esponente non sardo per la guida
dell'assessorato più pesante di questa legislatura.
"Il problema è che, pur essendo identiche le malattie -
sottolinea -, in Sardegna c'è un po' di ritardo sia nella
diagnostica sia nell'attuazione delle terapie più innovative e
soprattutto sulla prevenzione nel territorio. Per cui -
chiarisce Bartolazzi - penso che sia un valore aggiunto, una
persona che dal continente possa dare qualche spunto, possa
avere qualche idea attuativa sul territorio sardo".
L'auspicio di una collaborazione con la minoranza è esternato
con forza: "Il cancro non ha colori politici, così come non c'è
un diabete di destra e un diabete di sinistra, io spero in una
collaborazione importante e solida di tutte le forze politiche".
Le prossime mosse già in cantiere: "Dovrò fare una ricognizione
più attuale di quelle che sono le criticità -. spiega il neo
assessore -, dedicandomi soprattutto al territorio, ai problemi
sociali e sociosanitari, dopodiché si definiranno insieme alla
presidente della Regione quelle che saranno le priorità sulle
quali cominciare a incidere".
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